La crisi energetica caratterizzata dall’impennata del prezzo delle materie prime di origini fossile, su tutti il costo del gas, che dura ormai da un anno e che nell’ultimo periodo si è ulteriormente aggravata a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina e le relative sanzioni, sta spingendo il settore delle energie rinnovabili e della green economy in generale che, oggi come non mai, è divenuta un terreno fertile per ottime opportunità di investimento, stante anche le strategie dei governi mondiali che hanno messo al centro delle proprie politiche la sostenibilità ambientale, con particolare riferimento alla transizione energetica.
Tralasciando i motivi strettamente etici, sulla salvaguardia del Pianeta e sul futuro delle nuove generazioni, queste decisioni sono in linea con l’obiettivo di raggiungere al più presto quell’indipendenza, largamente invocata, dai combustibili fossili e soprattutto dai maggiori esportatori che, come stiamo vedendo in questi mesi, possono in qualunque momento mettere in crisi l’intera fornitura energetica creando una reazione a catena che rischia di paralizzare totalmente interi comparti industriali, creando serie difficoltà non solo alle imprese ma anche alle famiglie alle prese con bollette sempre più insostenibili.
Per questo il tema della Green Economy va ormai a braccetto con il mondo della finanza, e sono sempre di più gli operatori di mercato e i grandi fondi che hanno deciso di puntare su questo settore in virtù dei tanti benefici collegati alle sue caratteristiche intrinseche.
I vantaggi della Green Economy
Prima della crisi energetica, il Mondo, come è noto, ha dovuto fronteggiare una grave crisi economica conseguente alla pandemia da Covid19. In questo contesto, non è stato esente il mondo degli investimenti con la propensione al risparmio che è aumentata enormemente, stante la paura e l’incertezza per il futuro. Malgrado questo, il settore della Green Economy ha risentito solo marginalmente di tale circostanza e, anzi, nel biennio appena trascorso ha fatto registrare trend di crescita entusiasmanti, facendola ritenere uno dei traini principali per la ripresa economica.
Ma perché investire nella Green Economy?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in esame alcuni fattori che rappresentano i punti di forza di questo settore, specie per quel che concerne la transizione energetica. Il primo riguarda le caratteristiche stesse dei progetti sostenibili, vale a dire la loro decorellazione dall’andamento dei mercati finanziari e la capacità di generare rendimenti con alte percentuali a fronte di un profilo di rischio contenuto. Mettendo in parallelo questo tipo di investimenti con le allocazioni definibili “sicure” classiche, come i depositi bancari, ci accorgiamo fin da subito l’enorme divario in termini di interessi degli uni rispetto agli altri.
A questo si aggiunge anche la palesata volontà da parte del mondo politico di consolidare il percorso intrapreso verso la sostenibilità, il che è traducibile in un mercato più florido e più attraente per gli investitori, nonché in una serie di sgravi e agevolazioni fiscali, già in essere, per coloro che intendono riversare i propri capitali in start up o PMI innovative, con particolare riferimento verso quelle realtà che operano nella Green Economy.
In linea generale, questo settore, come evidenziato da operatori di mercato ed esperti di business, ha importanti prospettive di crescita e la finanza è sempre più legata a queste tematiche. Non è un caso infatti che i grandi player abbiano già da tempo deciso di puntare su progetti e fondi che hanno messo al centro l’economia verde, riversando gran parte dei loro capitali in queste iniziative, a riprova delle grandi opportunità esistenti che possono essere sfruttate da tutti, a partire dal piccolo risparmiatore fino ai soggetti più influenti.
Green Economy e Crowdfunding: un binomio vincente
Come detto in precedenza, la Green Economy rappresenta oggi uno dei settori che offre le migliori opportunità di investimento. Evidenza che si fa ancora più tangibile nei casi in cui l’Energia verde viene collegata a una metodologia di investimento che negli ultimi anni sta vivendo un vero e proprio boom di adesioni. Stiamo parlando del Crowdfunding, in particolare la modalità lending, che attraverso delle piattaforme dedicate offre a chiunque, senza distinzioni di disponibilità finanziarie, di poter investire in progetti totalmente green, con la sicurezza di aver riversato i propri risparmi unicamente in iniziative che hanno passato una severa selezione in termini di solvibilità, con percentuali di rendimento che in alcuni casi vanno oltre il 7% annuo.
Proprio per la loro essenza green, questi progetti beneficiano di tutti i vantaggi del settore sopracitati, con la possibilità ulteriore di avere un maggiore controllo del proprio investimento e poter essere informati in tempo reali sullo stato di realizzazione del progetto finanziato.
La crescita del crowdfunding energetico, che si focalizza in larga parte sulla nascita di nuovi impianti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico su tutti) e la riconversione energetica di immobili o aziende già esistenti, è confermata anche dal trend di crescita costante che anche durante il biennio pandemico non ha vissuto di problemi rilevanti, facendo registrare percentuali sempre positive e incoraggianti.