Titolo particolare per un’artista, che è una protagonista dell’astrattismo italiano, la Badiali, nata nel 1907, nel piccolo centro di Novedrate, ma trascorre la prima infanzia a Sant’Etienne in Francia.
Carla Badiali, rientra in Italia, la sua residenza, è la città di Como all’età di tredici anni, per proseguire gli studi presso l’Istituto Nazionale del Setificio, seguendo il corso di disegno del tessuto, dove ha modo di conoscere Manlio Rho, che la presenta a Radice e agli altri pittori, del gruppo degli astrattisti.
Nella città, il rapporto tra arte astratta e industria della seta è molto aperto, gli architetti razionalisti, che ottengono importanti commissioni, sia pubbliche sia privati, si rivolgono agli artisti astratti per le decorazioni degli edifici.
“La via della seta “, è sin dall’inizio percorsa dall’artista essendo la città di Como il posto privilegiato dell’arte italiana astratta degli anni Trenta.
All’inizio Sant’Elia, poi Terragni, Lingeri, Cattaneo e Sartoris, tra gli architetti, Carla Badiali, partecipa a quasi tutte le mostre del gruppo. La sua prima mostra risale al 1933.
Forse, non era presente alla prima pubblicazione di Kn, di Belli del 1935, (dove Kn era la sigla con cui Kandischy firmava i propri quadri). La prima mostra di Kandischy a Milano 1934, alcune testimonianze dicono sì, altri negano.
L’astrattismo comasco, proviene dal movimento degli architetti razionalisti, tra i tanti emergono Terragni, Cattaneo e Sartoris, amici personali degli artisti.
La Badiali lavora su due campi pittura e desainer nel 1936 partecipa alla mostra della pittura moderna Italiana a villa Olmo di Como. La Badiali partecipa con Sartoris, nel 1938 alla fondazione del movimento “Valori Primordiali”. Stranamente negli stessi anni e con uguale denominazione, anche ad Anticoli Corrado Melli, Capogrossi, Cavalli, sottoscriveva un manifesto con la stessa denominazione e con vari punti in comune per cui è evidente all’origine la fonte comune letteraria: Bontempelli, il teorico dei “Valori Primordiali”. Nel ’40 Carla Badiali, sottoscrive il manifesto ” Valori Primordiali futuristi Sant’Elia”, con Marinetti Prampolini, Terragni, Radice e Licini, nello stesso tempo è impegnata nella falsificazione dei documenti d’identità per favorire l’espatrio di alcuni attivisti. Arrestata è rinchiusa nel carcere di San Vittore a Milano. Nel 1942 unisce gli artisti del secondo Futurismo, con i quali partecipa a una serie di mostre: alla biennale di Venezia, alla quadriennale di Roma (1943). Nello stesso anno la sua vita cambia; la Badiali si sposa, partecipa alla Resistenza e nel settembre del 1944 durante la prima gravidanza, è arrestata con Loretta Foa, della banda Koch. Dopo giorni di detenzione selvaggia, viene trasferita a San Vittore dove incontra, compagna di cella, Fernanda Wittgens. Carla Badiali, diventa un personaggio di grande interesse, oltre l’opera pittorica, ma nella pittura registra anche il suo diario di partigiana, quasi una sfida all’astrazione, creando opere considerate il suo capolavoro che dà il titolo a tutta la serie ” Le vent se léve, il faut tenter de vivre”. Già nel 1934 Kandiscky usava titoli francesi per i suoi quadri e nel” Il vent se lève” sia presenti l’influsso del grande maestro. Dopo la guerra, la Badiali, riprende a lavorare sui tessuti nella sua casa di Como che diventa anche punto d’incontro di colleghi e studenti, divenendo fondatori di ”Arte Concreta” Negli anni Settanta nei Setifici di Como, si esegue con procedimento serigrafico multiplo, su seta di grandi artisti, tra questi Consagra, Pomodoro, Marini. Nella splendida mostra, “L’altra metà dell’Avanguardia”, risale al (1990), l’artista Lea Vergine, tratteggia la biografia della Badiali, e ne inserisce una foto. L’artista Carla Badiali, muore a Como il 07 febbraio 1992.
Anna Sciacovelli