Si sente spesso parlare di questa tipologia di pneumatici da usare in inverno. Ma vediamo nello specifico cosa sono le loro caratteristiche.
Con il termine “pneumatici tubeless” si identificano le gomme più diffuse sulle vetture in circolazione poiché rappresentano la soluzione migliore in termini di resistenza, affidabilità e performance. Il termine “tubeless” sta ad indicare l’assenza di una camera d’aria, che contraddistingueva invece le gomme delle precedenti generazioni. La struttura delle coperture tubeless prevede una carcassa realizzata in gomma e acciaio che trattiene all’interno l’aria, senza quindi la necessità di una camera d’aria per questo scopo, e tale soluzione è risultata talmente efficiente che oggi la quasi totalità dei pneumatici che vediamo circolare sulle strade sono tubeless. Una tecnologia che nasce da lontano, addirittura nel 1930 grazie al brevetto depositato da Michelin, (La miglior azienda per i pneumatici invernali secondo la rivista auto bild ) che ha iniziato a diffondersi nell’immediato secondo dopoguerra, giungendo fino a noi attraverso sviluppi ed affinamenti sempre più sofisticati.
Quali sono i vantaggi?
Cosa ha permesso ai pneumatici tubeless di diventare la soluzione più diffusa? Innanzitutto la “gestione” delle forature è più efficiente in questa tipologia di gomme, che peraltro hanno fatto da base a successive versioni evolute studiate proprio con lo scopo di evitare la fuoriuscita di aria, come quelle runflat e le seal inside, con funzione “autoriparante”. In confronto alle coperture dotate di camera d’aria, le tubeless vantano una maggiore capacità di trattenere l’oggetto che ha causato la foratura rallentando in tal modo la perdita d’aria conseguente. A ciò si aggiungono i vantaggi in termini prestazionali, come ad esempio una ridotta resistenza al rotolamento che consente il risparmio di carburante e permette di allungare la vita del pneumatico stesso: le gomme tubeless possono assicurare un chilometraggio elevato (che può anche superare i 50 mila chilometri) proprio in virtù delle loro caratteristiche costruttive.
Ci sono degli svantaggi?
Accanto ai vantaggi, è bene considerare pure quali sono gli svantaggi correlati a questa tipologia di gomme. Il principale riguarda il rischio di cedimenti quando si raggiunge il limite dell’usura del battistrada: proprio per questa ragione gommisti ed esperti del settore consigliano non soltanto controlli regolari, ma anche la pronta sostituzione del pneumatico quando si avvicina il limite legale dello spessore del battistrada, fissato a 1,6 millimetri, evitando di raggiungerlo. In questo caso, infatti, si ha un’aderenza minore ma si rischia pure che la gomma ceda all’improvviso, con tutte le conseguenza che ciò comporta. Nell’eventualità di un danno, poi, non sempre possono essere riparati e diventa quindi inevitabile sostituirli per poter contare su dispositivi al massimo dell’efficienza. Infine il costo superiore rispetto alle gomme con camera d’aria, ma giustificato dai vari vantaggi che i pneumatici tubeless riescono a garantire.
Quali differenze ci sono con le gomme provviste di camera d’aria?
A livello estetico nessuna: esternamente infatti i pneumatici tubeless e quelli con camera d’aria sono identici e perciò è impossibile distinguerli. Tutte le diversità si trovano al di sotto del “guscio” esterno e dunque non sono individuabili a occhio nudo. A differenziare le due tipologie di coperture c’è la scritta “tubeless” che si può trovare sul fianco delle gomme che non sono dotate di camera d’aria; in alternativa si possono riconoscere attraverso i cerchioni: quelli delle gomme tubeless hanno dei risalti più marcati in corrispondenza del tallone del pneumatico che servono a trattenere meglio la gomma ed evitare che basti un piccolo urto per “stallonarla”. Perciò non vanno mai montate con cerchi differenti da quelli progettati appositamente per questa tipologia di coperture, poiché si correrebbero grossi rischi nella guida di tutti i giorni, per via del pericolo di ritrovarsi con una gomma a terra all’improvviso poiché smossa dalla sua sede dopo un urto.