Cesare Andrea Bixio, nasce a Napoli, il 11 ottobre del 1896, dal padre Carlo Ingegnere genovese e da Anna Villone di Napoli, Cesare è nipote del grande Generale Nino Bixio.
A Napoli trascorre a propria infanzia e la prima giovinezza, dove in quella fantasiosa città, inizia a scoprire la sua vocazione al ritmo, la musica e la canzone.
Precocissimo compositore, a sedici anni firma motivi, che interpreti celebri come Donnarumma e Pasquariello, portano al successo, il ritornello d’amore, ha in lui il più ispirato antesignano.
Dotato di un eccezionale fiuto commerciale, ne1920, fonda nella sua città una casa editrice, ma non passa molto tempo, che decide di trasferirla, a Milano, già capitale e mecca della musica leggera e non.
Una decisione che prende velocemente, che legato com’è a Napoli, che ama in modo struggente.
Anche lontano dal Vesuvio e da Piedigrotta, la sua vena poetica non si ferma, anzi si fa più feconda che mai. E’ l’epoca dei Pierrot, delle Gigolette, delle Giave, temi ai quale Bixio con romantica fantasia s’ispira.
Si colloca degnamente, la sua grande occasione per imporsi è il film sonoro. “ La canzone dell’amore”, della pellicola di Cherubini, ”Parlami d’amore Mariù” e “gli uomini che mascalzoni” dove partecipa il noto attore Vittorio De Sica e l’attrice Lia Franca il film diretto dal regista Mario Camerini.
La canzone, che perfino il grande Bing Crosby inserirà nel proprio repertorio canoro, è “Mamma”
Nel 1940, risale la conoscenza e il successivo incontro, con il tenore Beniamino Gigli, per cui compone la sua canzone più acclamata da tutti e che da’ un’ ulteriore spinta alla sua fama del compositore, della canzone più eseguita è proclamata famosa “Mamma” , seguiranno il “Tango delle capinere” , “il Valzer dell’organino”, “Portami tante rose”, Torna piccina mia”, “La Strada nel bosco”, melodie, che hanno fatto il giro del mondo, che le vecchie generazioni non dimenticano e le nuove, ascoltandole modernamente eseguite, non possono ignorare e non impararle ad amare.
Cesare Andrea Bixio, muore a Roma il 05 marzo del 1978
Anna Sciacovelli