Le PMI sono il cuore pulsante dell’economia italiana, ma non sempre si rivelano oggi davvero competitive. Essere produttivi, in un mondo del lavoro sempre più globale e complesso non è certo facile, specie per realtà piccole o spesso piccolissime, servono nuove idee e approcci, ma quanto è difficile uscire dagli schemi e avere idee davvero innovative che possano far fare un salto di qualità, superando le consuetudini professionali, che spesso riducono o affossano letteralmente la produttività?
Il manuale “Pensare nuove idee – Il modello delle 5C” può dare risposta a questa ed altre domande strategiche per il futuro dell’azienda.
Il testo è frutto di ricerche ed esperienze decennali, oltre che di approfondite analisi e si concentra sulla realtà delle mPMI italiane.
Si parla di reale quotidianità operativa, può quindi diventare uno strumento pratico per sviluppare soluzioni efficaci alle tante sfide del mercato attuale.
Bisogna ripensare il concetto tradizionale di marketing
Come detto servono nuove idee, bisogna anche ripensare, o meglio ridefinire nel profondo il concetto stesso di marketing, che nella su accezione tradizionale rischia ormai di risultare davvero obsoleto e comunque del tutto inadeguato a dare risposte concrete e al passo con i tempi, quindi pienamente competitive.
L’approccio del manuale di Travaglini va oltre le tradizionali 4 “P” di Kotler, che d’altra parte sono ispirate più al contesto americano che a quello italiano, che ha come è ovvio precise specificità, non ignorabili.
Il focus sul quale concentrarsi sono le 5 C. La C di cliente, o customer, del quale vanno capiti i bisogni, con la giusta attenzione a: Needs, Value, Convenience, Communication ed Experience.
L’attenzione va spostata dalla creazione di prodotti o servizi, al valore aggiunto immateriale ed esperienziale, c’è tanto da lavorare, specie in Italia, sul brand e sull’heritage, ovvero la storia e i valori dello stesso (cosa che specie all’estero piace moltissimo).
Ancora oggi però, troppo spesso, le aziende italiane (in particolare come intuibile quelle piccolo o piccolissime) sono ancora troppo focalizzate esclusivamente sul prodotto, serve – come afferma l’autore del libro, Marco Travaglini – un nuovo approccio, servono nuove idee e nuovi modi di dar loro forma.
La mentalità dell’imprenditore italiano va rivista, non ci si può affidare solo a idee e intuizioni, per quanto valide e magari geniali, di chi c’ha preceduti, oggi non serve più essere i migliori o i primi, il mercato spesso è saturo, per emergere bisogna sapersi distinguere, con nuove idee.
Bisogna imparare a pensare a 360°, con un forte focus sul valore aggiunto e sul cosiddetto “sistema-impresa”. Non servono sempre e solo nuovi prodotti, ma c’è molto più bisogno di innovazioni di esperienze e processi, in sostanza di una visione maggiormente consapevole, sistemica e globale.
Con la società di consulenza Mama Industry, di cui è fondatore, l’autore del testo ha semplificato i metodi di sviluppo delle idee, partendo dall’approccio esistente per farlo evolvere verso il futuro.
L’imprenditore italiano conosce i suoi prodotti, ma ha bisogno di supporto per comunicarli efficacemente per questo è nata una Community di centinaia di consulenti che hanno abbracciato il nuovo approccio proposto anche nel libro, si chiama “Consulente Paziente”, realtà che aiuta a superare vecchie logiche e a generare fiducia in clienti e committenti.
Si tratta di un nuovo marketing mix, un approccio innovativo che non va solo alla ricerca di nuovi prodotti da inventare, ma di nuove idee per il sistema-impresa nella sua interezza.
Partire con il piede giusto, avendo la giusta consapevolezza e visione, può davvero, oggi più che mai, fare la differenza, questo anche sullo strategico fronte della produttività.