La memoria è un obbligo di chi rimane, la realtà della vita parla di cose diverse. Si parla oggi di memoria collettiva a ricordo dell’Olocausto.
Dal 21 gennaio all’8, febbraio 2019, negli spazi della Mediateca Regionale Pugliese in via Zanardelli 30, sarà allestita la mostra “Il Campo di concentramento Nazista-tedesco Konzentrationslager Auschwitz”, l’esposizione curata dal Museo Statale di Auschwitz Birkenau, e realizzata in collaborazione con Enti e molte Associazioni. Un percorso fotografico è un documentario molto accurato, che ricostruisce le tappe della nascita e la progressiva espansione del campo in storia politica e militare europea. Tutto ha inizio a partire dall’aggressione tedesca, fino alla liberazione del campo, avvenuta il 27 gennaio del 1945 a causa delle truppe da parte dell’Armata Rossa. Nel corso della cerimonia di inaugurazione sono stati proiettati i documentari “Ambulans” e “Archeologia” a cura del Museo Statale di Auschwitz Birkenau accompagnati dagli interventi musicali di Maria Serena Salvemini al violino e del maestro Pietro Laera al pianoforte, (Associazione culturale musicale “Nel gioco del Jazz” di Giovanna Carone e Mirko Signorile, con il loro progetto Far Libe
Durante la durata della mostra dalle ore 9 alle 13,30 gli alunni di tutte le scuole possono accedere alla visione di due film “Train de Vie e Concorrenza Sleale” mentre il Museo Archeologico Santa Scolastica, ospita Binario ventuno un progetto per far conoscere agli studenti i convogli carichi di Ebrei mandati nei forni crematori.
Il fuoco alimentato giorno e notte dal decano aveva bruciato centinaia di migliaia di fotografie per cancellare per sempre le figure e i volti di molte persone imparentati tra loro. A noi in particolare è stato riservato il destino più crudele quello di contribuire alla nostra distruzione e di essere testimoni della sua sparizione fino alle ceneri.
Mai il cielo si è aperto per spegnere con un diluvio i roghi che consumavano i corpi umani! Dobbiamo accettare con la rassegnazione dei figli di Israele che questo destino si ripeta anche per noi. Dio l’ha voluto Perché? Non tocca noi, deboli uomini, cercare di spiegarlo il destino ha voluto così. Non abbiate paura a che servirebbe sopravvivere, anche se per uno strano caso uscissimo vivi da qui? Tornati nelle nostre case o nei nostri villaggi, troveremmo le nostre case saccheggiate in ogni angolo, avremmo sempre davanti agli occhi, velati di lacrime, il ricordo dei nostri cari scomparsi .Senza, famiglia, senza genitori, vagheremmo cercando invano un po’ di pace e di riposo, come l’ombra inquieta di noi stessi e del nostro passato.
Siamo destinati ad essere testimoni e nello stesso tempo di essere disperato un giorno piangendo come un bambino disse:Fratelli Ebrei, una volontà cieca ha deciso lo sterminio del nostro popolo. A noi in particolare è stato riservato il destino più crudele.
Il 30 gennaio del 1944, 650 ebrei, tenuti nel carcere di San Vittore vennero condotti ai campi di Auschwitz e Birkenau da quel numero inverosimile di persone solo 22 riuscirono a tornare vivi. Binario ventuno è un viaggio nella memoria, che dovremmo fare ogni anno, per non dimenticare il passato e consegnare ai giovani questo nostro vissuto, nella speranza, che non venga ripetuto mai più l’eccidio di circa 3.000.000 di donne uomini e bambini.
Anna Sciacovelli