Palermo 1939, da (famiglia benestante), nasceva (Giovanni, Salvatore Augusto Falcone), da Luisa Bentivegna e da Arturo Falcone, direttore del Laboratorio Chimico Provinciale di Palermo.Nello stesso rione, denominato della “Kalsa”, abitavano Paolo Borsellino e Tommaso Buscetta. A causa dei continui bombardamenti nel 1940, la famiglia Falcone si trasferì a Sferracavallo, dopo poco tempo tornarono nel loro primario quartiere “Kalsa” a casa delle zie.
Giovanni, inizia la scuola elementare presso il Convitto Nazionale di Palermo, poi le scuole medie, presso il “Giovanni Verga”, frequenta l’oratorio, dove conosce padre Giacinto che diventò il suo Cicerone e gli fece visitare il Trentino e Roma. Sin da bambino giocava a ping pong e con i soldatini di piombo il libro preferito era “I tre Moschettieri” iniziò a giocare a calcio, dove conobbe Paolo Borsellino, che ritrovò all’Università e poi in Magistratura, dopo aver vinto un concorso nel 1964.
In parrocchia aveva giocato a ping pong, anche con Tommaso Spadaro, nello stesso periodo incrociò Tommaso Buscetta, futuro boss mafioso, che si pentirà nel 1980. Il Liceo Classico presso L’Istituto “Umberto I “, dove si diploma con il massimo dei voti, all’età di diciotto anni nel 1957, una breve esperienza presso l’Accademia Navale, poi iscrizione all’Università di Palermo, sceglie Giurisprudenza consegue la laurea nel 1961. Nominato Pretore nel 1964, è in questa sede, che Giovanni Falcone, si specializza nella valutazione oggettiva dei fatti.
Instancabile lavoratore e ricercatore, stimato avvocato, persona molto apprezzata dai colleghi, sia come avvocato, che da Magistrato. Dopo la morte del Giudice Cesare Terranova, Giovanni Falcone, inizia a lavorare a Palermo presso l’Ufficio Istruzione. Il consigliere Rocco Chinnici gli affida nel maggio 1980, le indagini contro Rosario Spatola, un costruttore edile palermitano, incensurato e di tutto rispetto, la sua impresa aveva dato lavoro a centinaia di operai. Il quale doveva la sua fortuna, al riciclaggio di denaro, frutto del traffico di eroina del clan italo americano, guidati da Cesare Bontate, Salvatore Inzerillo, Carlo Gambino.
Il Magistrato Falcone, alle prese con questo caso comprese, che per conoscere approfonditamente il caso, doveva indagare all’interno delle cosche mafiose, su indagini patrimoniali e movimenti bancari, per avere un quadro preciso della situazione.
Chiese aiuto, anche ai Direttori delle banche di Palermo, per avere un quadro chiaro della situazione Giovanni Falcone, si reca a New York, per discutere con la mafia e stringere una collaborazione con Victor Rocco, investigatore del distretto, entrando negli uffici di Rudolf Giuliani, rimase stupito per l’efficienza ma ancora di più dai loro strumenti, tra i quali anche dei compiuter ultramoderni.
Giovanni Falcone iniziò con un ottimo rapporto di fiducia con Giuliani e con tutti gli altri collaboratori, grazie a quest’amabile rapporto riuscirono a sgominare il traffico di eroina nelle pizzerie. In questo lavoro tutti apprezzarono la sua estrema integrità. Sono anni tremendi, che vedono la supremazia dei Corleonesi, i quali impongono il loro modo criminale insanguinando strade, tra queste vittime innocenti molti servitori dello Stato, Pio La Torre e il Generale Dalla Chiesa. Tutte queste indagini, per un poderoso processo, investiva anche la criminalità statunitense, e che vide il Procuratore Gaetano Costa, ucciso nel mese di giugno successivo, ostacolato da alcuni sostituti, al momento della firma di una lunga serie di ordini di cattura. Giovanni Falcone Riesce a capire i tanti sotterfugi che avvengono nel Palazzo di Giustizia.
Questa prima esperienza negativa mette sul chi va là il Magistrato Falcone, che riguarda alcuni processi, e nota una raffica di gente, esternamente onesta, collegata ai traffici di “Cosa nostra”.
Il 6 giugno del 1983, Rosario Spatola, è condannato, insieme con altri settantacinque esponenti della cosca, a dieci anni di carcere duro.
Il Consigliere Rocco Chinnici, crea e forma il “Pool antimafia”, e nello stesso tempo è nominato, capo del team di magistrati, di cui fa parte Falcone, Barrile, Di Lello e Borsellino, per coordinare il tutto avvalendosi del sogno comune di restituire la città ai palermitani. Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia nato il 24 maggio 1935, ucciso dalla Mafia, per la battaglia sulla trasparenza, che gli è costata la vita, è morto il 6 gennaio 1980.
Il 29 Luglio del 1983 è ucciso il Consigliere Rocco Chinnici. Il Lavoro non manca e Giovanni Falcone, continua le sue ricerche per venire a capo della verità, è assassinato con 1000 chili di tritolo, il 23 maggio 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo, con loro morirono alcuni agenti di scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo.I resti di Giovanni Falcone sono tumulati in una tomba monumentale nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo. Nel giugno2015, la salma fu poi trasferita, nella Chiesa di San Domenico a Palermo.
Anna Sciacovelli