Clima natalizio al PalaTagliate, gli spettatori si regalano l’ultima partita casalinga dell’anno solare: la Gesam pronta ad affrontare Ragusa in uno scontro diretto per il quarto posto ha bisogno di tutto il calore possibile. Il campionato sta arrivando al giro di boa, Lucca viene da due vittorie convincenti contro Sassari e San Martino di Lupari perciò è necessario continuare il trend terminando nel migliore dei modi questo sorprendente 2021. Nessuno è a conoscenza del fatto che nelle ore successive una semplice partita si trasformerà in uno show targato Blake Dietrick, la ragazza americana tra le protagoniste della squadra toscana nella cavalcata a ridosso del podio. Penetrazioni in area, tiri dalla distanza, il dai e vai dopo i pick and roll, una presenza costante nel pitturato a raccogliere gli errori delle avversarie, infine gli scarichi a liberare le compagne libere oltre l’arco: la gara della classe 1993 termina con una sontuosa tripla doppia da 17 punti, 10 rimbalzi e 14 assist a cui aggiunge un 32 finale di valutazione rimanendo in campo tutti i 40 minuti disponibili; è lei il faro della squadra e sta indicando a tutte la via da seguire per arrivare alla vittoria.
Una partita da ricordare a pochi giorni da Natale, ma per Dietrick non è grande solo la prestazione quanto la rivincita verso una carriera vissuta da giramondo laddove la pallacanestro avrebbe dovuto avere solo un ruolo marginale visto il percorso da studentessa modello. Esce dal prestigioso college di Princeton con una laurea in letteratura inglese con specializzazione nel campo dell’economia, la sua esperienza alla London School of Economics and Political Science sembrano indirizzarla verso un futuro lontano dai campi. Quando sei laureata in una università tra le Vecchie Otto (Ancient Eight) e le proiezioni del Draft WNBA non ti assicurano un posto nell’élite, il consiglio è quello di andare sul sicuro sfruttando il titolo di studio acquisito. Non è ciò che Blake ha pensato per sé dopo aver giocato un senior year a livelli altissimi: miglior giocatrice della conference, menzione All-American da parte degli allenatori e dalla stampa, record di assist distribuiti in una sola stagione (157, prima per assist di media con 4.9); le sue prestazioni fanno ottenere alla squadra un record di 30 vittorie al fronte di zero sconfitte con cui partecipare alla March Madness del 2015 dopo aver vinto il torneo della Ivy League. Nessuno punta su di lei rimanendo undrafted (non scelta), ma il basket rimane l’unico obiettivo su cui focalizzarsi, così la neolaureata si allena intensamente tutta l’estate suscitando l’interesse della Cestistica Azzurra Orvieto che le concede la chance di firmare il primo contratto da professionista. In Italia una stagione dalle due facce, perchè da una parte Blake s’innamora di Orvieto (che qualche anno dopo definirà come un luogo fantastico e una grande esperienza di pallacanestro, sotto coach Massimo Romano) e cresce anche il suo amore per l’Italia. che vorrà poi ritrovare fortemente qualche anno dopo, firmando con Lucca; ma dall’altra parte non sa la lingua, non conosce nessuno, non può avere contatti con la famiglia oltreoceano e un po’ si fa strada la tentazione mollare. Specie nei momenti più difficili fa sempre capolino quel pensiero: forse gli altri avevano ragione, il basket non doveva far parte del grande cerchio della sua vita. Ma lasciare senza aver tentato di superare l’ostacolo non si sposa bene con il motto della Princeton, e la nativa di Wellesley completa l’esperienza tricolore con 15.5 punti di media (419 punti complessivi) in 27 partite disputate, ottenendo la possibilità di giocare tre partite con le Seattle Storm.
Nella sua carriera vola in Australia, in Grecia, in Spagna, torna a casa per strappare consensi in campo con le Atlanta Dreams con cui condivide lotte sociali extra parquet protestando contro le violenze della polizia e contro il co-proprietario della franchigia americana, tra i più contrari al movimento “Black Lives Matter” in pieno crescendo nella Lega femminile. All’interno della bolla in cui disputa la stagione 2020 sente ferma la volontà di lottare le ingiustizie:
“Puoi mangiare, dormire, rilassarti o giocare. Tutto il resto del tempo puoi impegnarti nel sociale, devi. Noi siamo atlete professioniste, ma siamo anche molto più di questo. Sento che ciò che abbiamo fatto nella bolla ha avuto un impatto nazionale, se non internazionale”
Blake Dietrick ha sentito troppe volte commenti sul non essere all’altezza, consigli sullo scegliere la strada più facile rispetto a quella tortuosa disseminata di ostacoli, ma lei ha preferito entrare in punta di piedi dentro a questo mondo quando ancora era una semplice ventiduenne affrontando ogni avversità. Oggi questo guscio non c’è più, i tempi in cui la conoscenza dei confini esterni si limitatavano ad una esperienza scolastica sono andati e giunta all’inizio della sua maturità cestistica può mostrare sprazzi di dominio su entrambi i lati del campo in ogni angolo del mondo.