Dell’Artista Donato Campagna, possiamo parlare a ragion veduta di un profondo amore per la scultura, che si nota ed emerge sempre più, con il passare del tempo, per la passione che lo spinge a utilizzare soluzioni tecniche, nelle proprie sculture attraverso il rigore formale, di come rielabora in chiave moderna e contemporanea, oggetti elaborati o immagini sacre.
Da anni, l’artista Donato, non segue pedissequamente, la simmetria costruttiva, secondo precisi canoni e calcoli geometrici, ma lascia spazio l’astrazione e l’atemporalità, che sono prese in prestito dall’abilità del meticoloso scultore, il quale seguendo e verificando il magico filone delle venature del legno, lavora senza scalfirne la continuità.
Il legno bagnato, cambia colore secondo il bagno nel quale è immerso, bagnato e poi unito con materiale moderno.
Dalle sue mani, fanno capolino magiche composizioni, che cerca di ritrovare tra i meccanismi del proprio pensiero, l’artista Donato Campagna, “opera nel suo tempo” estrapolando dalla grande idea iniziale, un lavoro particolare, che gli consente di sfruttare anche il più piccolo pezzo di legno.
L’abilità del maestro, si nota per la particolarità delle sue opere per l’elaborazione delle sue idee con le quali, l’artista si nutre, ma che in realtà sonnecchiano tacitamente nel proprio subconscio e che riemergono a distanza di tempo, l’artista estrapola dalla sua mente e la rielabora, aiutato dalla sua abilità manuale.
Le mani e la mente unite, riescono a suo dire, a superare le difficoltà tattiche della scultura e si evince chiaramente, che la scultura diventa frammento della grande idea e del pensiero, un frammento che si evolve fantasticamente, nella lavorazione del legno.
La magica rivelazione delle opere, avviene tra le mani del maestro, mentre scolpisce il pezzo di legno, avviene il miracolo, nel momento stesso, che la lavorazione avanza e il tutto prende la giusta forma, e la sua idea si realizza, la sua anima gioisce, perché sta dando vitalità a un pezzo di legno amorfo.
L’approccio critico si concorda tra l’idea e le mani che alacremente lavorano, per terminare un’opera nata nella fantasia e realizzata nel tempo, diviene il vessillo di una lungimirante memoria.
L’andamento scultorio parte dal sogno e si tramuta in realtà, per cui la sensibilità dell’artista, si avvicina al soggetto sognato e si tramuta infine, in opera d’arte.
Pezzi di legno, spiaggiati sulle rive sabbiose del nostro mare, vogliono evocare il lungo e travagliato viaggio, verso la terra ferma, residui disuguali, dove il colore delle venature interagisce e diventano supporto di un disegno di un nuovo processo creativo, che emerge dal legno e che resta il primario elemento decisivo.
La scoperta della perdita dell’identità, nell’epoca del multiculturalismo, non tange, né scuote l’artista Donato Campagna, che abituato al proprio modo di operare, non si distoglie, lì dove la griglia convenzionale è rimossa, si accorge che rende la propria opera manuale, molto più visibile.
Anna Sciacovelli