I dati rilevati dal sistema nazionale di sorveglianza InfluNet hanno consentito di tracciare un quadro relativo alla stagione influenzale 2018-2019, è dunque molto interessante scoprire qual è stata l’incidenza di questa patologia che si presenta in modo pressoché inesorabile ogni anno e soprattutto conoscere quanti sono stati i casi gravi.
Nel lasso temporale compreso tra ottobre 2018 e aprile 2019 sono stati più di 4,7 milioni i cittadini italiani interessati da questo malanno stagionale; il Centro-Sud è stato più colpito rispetto al Nord dove si è però registrata una maggiore incidenza di casi gravi, dati particolarmente positivi sono stati quelli della Puglia, dove l’incidenza della malattia e soprattutto di casi gravi è stata molto contenuta.
Nello specifico, nel lasso temporale indicato si sono registrati 809 casi gravi di influenza su scala nazionale, di cui 8 riguardanti donne in stato di gravidanza, e in 198 occasioni purtroppo la malattia ha comportato il decesso.
I casi che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva hanno riguardato principalmente la fascia d’età compresa tra i 50 e i 64 anni, seguita dalla fascia 65-74 e da quella over 75.
Quasi tutti i decessi causati dall’influenza, ben 8 su 10, hanno riguardato persone di età over 50; tra i casi di influenza particolarmente critica se ne segnalano anche 20 riguardanti bambini molto piccoli, di età compresa tra i 5 e gli 8 anni.
Sebbene i casi gravi, per fortuna, siano stati decisamente pochi, le età pediatriche sono state interessate in modo piuttosto massiccio dal virus influenzale 2018-2019, e questa è una tendenza che sembra stia andando consolidandosi, analizzando i dati relativi agli ultimi anni.
È noto il fatto che l’influenza possa essere pericolosa per alcune categorie di cittadini, soprattutto per anziani e persone che già convivono con altre patologie, e a conferma di questo vi è il fatto che l’84% dei casi gravi ha riguardato persone che già avevano delle patologie quali tumori, diabete, malattie cardiovascolari, obesità e malattie respiratorie.
Va peraltro sottolineato che l’80% delle persone che sono state interessate da casi gravi non era vaccinata, segno evidente del fatto che fare il vaccino è molto importante per determinate fasce di popolazione, come viene periodicamente sottolineato dai medici.
Il sistema nazionale di sorveglianza InfluNet ha fornito delle indicazioni precise anche per quel che riguarda il periodo di picco: nella stagione 2018-2019 si è riscontrato un allineamento con il periodo tradizionalmente più tipico dell’influenza, ovvero tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Sicuramente nei prossimi mesi si conosceranno le previsioni relative all’influenza stagionale 2019/2020, sarà tuttavia una certezza il fatto che il vaccino sarà raccomandato alle persone “a rischio”, che sarà utile rispettare alcune accortezze di natura preventiva e che, laddove l’influenza dovesse manifestarsi, si debbano utilizzare farmaci di qualità quali quelli presenti nella sezione dedicata dell’e-commerce docpeter.it, facendo ovviamente riferimento a quanto prescritto dal proprio medico.