Negli ultimi due anni, abbiamo sentito una e solo una parola rimbombarci nelle orecchie per un tempo che potremmo dire infinito! Decreti, decreti e decreti! Ebbene sì…questi anni di pandemia sono stati e continuano ad essere un piovere continuo di decreti emanati dal nostro governo! Tra i tanti…avrete sicuramente sentito parlare di ” Decreto Rilancio” e Bonus 110 %, in riferimento a nuove disposizioni riguardanti la detrazione fiscale del 110% delle spese effettuate dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi in ambito di efficenza energetica ed antisismica, impianti fotovoltaici ecc.
Per usufruire del Superbonus 110% è necessario almeno un intervento “trainante”. Sono ad esempio interventi trainanti l’isolamento termico dell’involucro dell’edificio o la sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati.
Ma come funziona il Superbonus 110% nel caso di un edificio condominiale?
La vita da condominio non è assolutamente facile, soprattutto quando si parla di gestione delle parti comuni e interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria; il rischio di liti tra condomini è dietro l’angolo!
Sono tantissimi d’altronde i compiti che un amministratore di condiminio deve portare avanti : gestione della contabilità, riscossione delle quote individuali, raccolta delle lamentele dei condomini ed una lista infinita di cose che potremmo non terminare più! Con il Decreto Rilancio sono tantissimi gli amministratori di condominio che si sono trovati “pressati” dalle richieste dei condomini nel vedere applicate le disposizioni contenute all’interno del decreto anche per quanto riguarda i propri edifici. D’altronde, avere la possibilità di fare dei miglioramenti senza dover ricorrere ai propri fondi, è un’opportunità allettante.
L’articolo 119 del D.L. n. 34/2020, ha infatti offerto la possibilità a tutti i condomini di realizzare alcuni interventi di riqualificazione energetica accedendo così alla detrazione fiscale prevista dal Superbonus; inoltre attraverso i cosiddetti “interventi trainanti” sulle parti comuni i singoli condomini potranno realizzare importanti interventi di riqualificazione energetica sul proprio appartamento! Ecco il perchè delle pressioni a cui prima accennavamo: sono proprio in tanti i condomini a desiderare il famigerato Bonus 110%, ed ora riusciamo meglio a capirne anche il perchè.
Quali sono però le cose fondamentali che i condomini dovrebbero tenere in conto prima di approcciarsi al Superbonus?
Innanzitutto i tempi non sono troppo lunghi. Proroga confermata permettendo, sarà possibile usufruire del Superbonus 110% fino al 30 giugno 2022 e per i condomini che avranno effettuato lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, il Superbonus riguarderà anche le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.
Nel caso l’immobile sia conforme e presenti tutte le caratteristiche per entrare a pieno nella categoria di edifici previsti dal Superbonus si procede con la raccolta, da parte del tecnico, degli attestati di prestazione energetica delle singole unità immobiliari componenti l’edificio per realizzare il progetto che porterà l’immobile ad un doppio salto energetico.
Certamente un ruolo importante è rivestito in questo caso dall’approvazione del progetto e dei lavori da parte dell’assemblea condominiale: l’Assemblea di condominio in questi casi svolge un ruolo importantissimo; d’altronde è sicuramente difficile riscontare pareri omogenei e concordanti riguardo a decisioni così importanti e che riguardano l’intero edificio e che di conseguenza interessano tutti. Per ovviare ad ogni tipo di difficoltà il comma 9-bis del Decreto Rilancio prevede che le deliberazioni dell’assemblea aventi come oggetto l’approvazione degli interventi che accedono al Bonus 110% e degli eventuali finanziamenti ad essi finalizzati, sono valide se approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti ed un terzo del valore dell’edificio. La soluzione a questo punto è una: nonostante la norma consenta l’approvazione degli interventi con almeno 1/3 dei millesimi , sarebbe opportuno che tutti i condomini siano d’accordo.