Il Maestro Umberto Colapinto nella città di Gioia del Colle, presso il Chiostro rinnova per la Sesta volta la Rassegna d’arte, dedicata a “Pasquale Castellaneta”, la prossima settimana ci sarà la raccolta dei lavori, sono quasi cinquanta i pittori e scultori, aderenti e partecipanti alla Rassegna, un gruppo eterogeneo, che onoreranno il ricordo del caro amico e artista “Pasquale Castellaneta” prematuramente scomparso.
Nel fluire della vita, la storia ci porta a parlare di Arte. Sull’arte e dell’Arte, si è realizzato e detto tanto, anzi quasi tutto, ma un’opera conserverà sempre un suo ruolo importante, come la medicina, la scienza, che avanza e si perfeziona, così l’arte procederà nel futuro, assumendo caratteristiche consone al tempo di realizzazione dell’opera stessa.
Cambieranno le tecniche, i soggetti, i materiali adoperati, la tavolozza, il segno, ma resterà sempre un’espressione di vita, di costume, di sentimenti, di emozioni, di sensazioni, del genere umano.
In un momento di crisi economica, come l’attuale che attanaglia l’Italia, è molto difficile il rilancio dell’arte nel mercato, com’è difficile per qualsiasi altro campo economico.
Essendo l’arte, un bene voluttuario e la crisi si avvertono maggiormente, nonostante questo l’arte resiste tenacemente sul mercato e questo bene, diventa investimento, oltre che fonte di piacere visuale.
Qualcuno sussurra che l’artista si rifugia nel proprio mondo fantastico, solo per sognare ad occhi aperti, eppure un quadro esercita un indiscutibile richiamo, si lascia osservare, studiare apprezzare e disprezzare, accarezzare con gli occhi, sino a farsi toccare, uno sguardo acuto, scruta sulla tela, angoli remoti conosciuti e sconosciuti.
Spesso il fruitore, estasiato si ferma incantato a osservare la tela, sorpreso dell’immediato dell’opera, che ancora umida di olio e fresca di colore riesce a strappare talvolta un grido di ammirazione, anche se nello stesso momento, sta respirando esalazioni di acquaragia, che evapora piano mentre si asciuga.
In questa ideale sosta, fuori dalle gallerie e dagli studi personali, circa novanta pittori raccolti in un antico Chiostro di Gioia del Colle, ci donano una carica di sensazioni visive e memoriali, realtà viste e tanti ricordi fantastici di un mondo individuale, che diviene nell’insieme una collettiva speciale.
Passano le ore e i giorni, mentre un orologio immobile, alle ragioni del tempo, quasi cadenza eternale, di un appuntamento con la primavera, che si ripete annualmente, in un mondo incontaminato, quasi da favola è la tradizione di volersi ritrovare alle odi di marzo insieme alle rondini sotto lo stesso tetto.
A mio avviso, gli artisti dovrebbero esporre le proprie opere, in qualsiasi occasione, che possa influenzare il ritmo della vita attuale, moderna, fantasiosa, frenetica e travolgente.
Si dice che: “La vita non sia tanto ricca, da poter fare a meno della bellezza dell’arte, che nessuno è tanto povero da non avere il diritto, nell’arco del proprio percorso terreno di non conoscere ammirare e amare un’opera d’arte”.
Sarà mia cura a fine “Mostra” fare una relazione sui relatori e su tutto lo svolgimento e gli ospiti che parteciperanno alla rassegna.
Anna Sciacovelli