I report sull’export e sull’andamento della vendita all’estero dei prodotti campani confermano quello che è un trend ormai noto: la regione è infatti in prima linea, nel contesto meridionale, per quanto riguarda la vendita all’estero e l’internazionalizzazione delle aziende. I dati più recenti parlano chiaro: stando ai numeri condivisi dal portale della Regione Campania, l’export raggiunge i 12 miliardi, una cifra che corona un ritmo di crescita assolutamente positivo (+26% nei cinque anni tra il 2014 e il 2019). Si parla, chiaramente, di settori specifici, in particolare di quelli più capaci di esprimere la capacità e la competitività delle imprese della regione. Ne evidenziano diversi le recensioni di EGO International, compagnia di consulenza aziendale specializzata nell’internazionalizzazione, che parla specialmente di settori come l’alimentare, il tessile, i mezzi di trasporto, i prodotti in metallo e l’industria farmaceutica. Secondo le opinioni e i dati del blog di EGOInternational, questi settori, considerati complessivamente, rappresenterebbero il 70% di tutte le esportazioni della regione. Si fanno naturalmente valere i comparti più tradizionali della produzione campana, ma non mancano settori innovativi e di più recente sviluppo.
Fattore da non sottovalutare secondo le opinioni degli esperti, naturalmente, è la buona disponibilità di infrastruttura portuali della Regione, con porti che permettono di facilitare la spedizione delle merci verso i mercati stranieri.
I punti di forza del Made in Campania nelle recensioni degli esperti
I punti di forza dell’export campano vanno quindi dalla qualità delle merci, ai vantaggi strutturali e logistici. Tutti aspetti che concorrono nel trasformare, progressivamente, l’economia della regione, facilitando e venendo incontro alle molte piccole e medie aziende che guardano ai mercati stranieri con ottimismo. Se in passato, infatti, l’esportazione e l’internazionalizzazione erano strategie commerciali quasi esclusivamente destinate alle grandi aziende, oggi sono sempre di più le PMI interessate a questo tipo di sviluppo. Un dato che EGO International guarda con favore e commenta sul suo sito ufficiale. Importante, comunque, e specialmente per le realtà che iniziano ad affacciarsi a questa strategia, è l’attenta pianificazione del processo di internazionalizzazione.
Il processo di internazionalizzazione
Secondo i commenti e l’opinione degli esperti di EGO International, è infatti necessario avere ben chiari degli obiettivi perseguibili e una strategia di lungo periodo. Anche per questo motivo, e su questo punto le recensioni degli esperti, i dati, e le opinioni delle aziende attive in questo fronte sono concordi, sono sempre di più le PMI che si rivolgono a consulenze specializzate e collaborazioni con i TES (Temporary Export Manager). Si tratta di figure capaci di indirizzare l’impresa e supportarla in un processo di internazionalizzazione di lungo periodo. Ha infatti la massima importanza, testimonia EGOInternational nelle sue recensioni, la scelta dell’approccio giusto all’internazionalizzazione: non una semplice reazione alla contrazione del mercato interno, e nemmeno una semplice speranza in un ‘el dorado’ commerciale, ma un percorso consapevole, basato su capacità di adattamento, pianificazione e competitività. Un approccio attivo, dunque, che possa dare risultati nel lungo periodo. Insomma, l’export è secondo le opinioni e le recensioni degli osservatori più attenti una risorsa importante per l’economia campana: lo testimoniano i numeri della sua storia, ma anche la grande capacità in tempi recenti delle PMI e delle aziende più piccole che si affacciano al commercio estero. Un’opportunità che continua a dare i suoi frutti, e che nel futuro potrebbe diventare determinante per la crescita della Regione.