Un Decreto Reale, stabiliva il 25 agosto 1938, che la Frazione di Torrepelosa, diventasse l’attuale frazione di Torre a Mare.
Una legge dell’11 Gennaio 1934, aggregò a Bari, le zoni territoriali di Triggiano e di Noicattaro, comprese tra il mare confine barese, la ferroviaria Bari Brindisi e il limite di Mola, costituendo la frazione di Torrepelosa che, con un decreto Reale fu denominata in seguito, Torre a Mare.
Entrambi i topomini, trassero origine dalla presenza di una torre costiera cinquecentesca, oggi inglobata nel territorio, indicata con diversi nomi, Pecossa, Pelosa e Apellosa.
Questo nuovo Borgo, posto su di una superficie di circa 6ooo metri quadrati, con una popolazione altalenante, tra i di settemila e i circa novemila abitanti, durante il periodo estivo, attira molti cittadini, essendo il luogo, un attraente centro turistico, dell’ intera Provincia di Bari.
Motivi precipui della sua rinomanza, oltre all’indole cordiale degli abitanti e alla presena di molti confortevoli locali di ristoro, sono le bellezze naturali, di cui è dotato il territorio, dalla insenatura del Chiancarello con l’incantevole Grotta Regina alla spiaggia di fontana nuova, dalla cala Colombo al lido di sant’Andrea, dalla rada di Scizzo alla punta la Penna.
Quest’ ultima penisoletta, rappresenta forse la caratteristica più saliente del quartiere, perchè gli scavi archeologici, hanno portato alla luce vestigia di civiltà databili fra il VII e il II secolo a.C. o addirittura oltre, come dimostrato dai valenti ricercatori, che vi si sono applicati, sia sulla via, che sulle tracce di alcuni reperti indicati da Michele Gervasio.
Prima della guerra si poteva ammirare una scultura in bronzo, raffigurante un pescatore con una fiocina, pronto a fiocinare un gigantesco polpo, quel significativo simbolo, fu asportato, circa settantasei anni fa, per offrire nuovo metallo, alla Patria in armi, nella seconda guerra Mondiale .
Particolare attenzione, merita il porticciolo di San Giorgio, distante 4 chilometri dall’abitato, per la circostanza, che nel 1087, vi sostarono , prima di proseguire per Bari, le tre “caracche” imbarcazioni, che portavano da Myra, le spoglie di San Nicola.
Sembra infine certo, che questa borgata dovesse essere ben nota ai viaggiatori, che percorrevano anticamente la litoranea segnata dai famosi itinerari dell’imperatore Antonino, del pellegrino di Bordeaux e della tabula peuntingeriana,
La stessa, rinvenuta nel 1507 da Conrad Celles bibliotecario dell’Imperatore Massimiliano I, costituito da un lungo rotolo di pergamena di sei metri e 74 centimetri e largo appena 34 centimetri, dov’erano segnati stade da percorrere e porti dove attraccare in caso di estrema necessità.
Anna Sciacovelli
Bari 26 agosto 2015