Oltre 20 anni fa, negli Stati Uniti Tommaso Buti è stato accusato di reati contro il patrimonio. Tale accusa faceva riferimento a presunti illeciti commessi nell’attività con cui l’imprenditore aveva realizzato una catena di ristoranti denominati Fashion Cafés.
Locali scintillanti, destinati a giovani amanti della moda, del mondo del lusso e della bellezza e destinati a far parlare di se grazie anche alla presenza – come testimonials – di donne bellissime e famose fra cui Christy Turlington, Claudia Schiffer, Naomi Campbell e Elle Mc Pherson.
Durante le ultime ore trascorse dal presidente uscente Donald Trump alla Casa Bianca è stata concessa la grazia a 73 persone tra cui anche l’imprenditore toscano.
Nella nota rilasciata da Pennsylvania Avenue oltre alla comunicazione della grazia concessa Tommaso Buti viene definito un uomo d’affari rispettabile.
Buti, COO di una grande azienda italiana legata alla moda e promotore di iniziative di beneficenza in associazione con UNICEF e noto anche per vicende amorose con alcune delle donne più belle del mondo, ha ricevuto la notizia come una grande liberazione, la cancellazione di un’ingiustizia durata per troppo tempo.
“La grazia che gli è stata concessa lo libera dall’ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato” ha subito commentato l’avvocatessa Valeria Haley facendo riferimento ai reati ipotizzati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per cui l’imprenditore italiano fu già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007.
Altri dettagli sulla vicenda sono disponibili sul sito di Sky Tg 24.