Consulto dei tarocchi, cartomanzia, lettura delle carte e tanti altri concetti che vengono spesso e volentieri accostati, anche se nella realtà esprimono idee differenti. Di base cartomanzia e tarologia sono disciplini affini con una differenza di base: la cartomanzia è basata su un approccio soggettivo mentre i tarocchi hanno una matrice oggettiva.
La tarologia si basa sulla lettura dei tarocchi, carte antichissime la cui lettura viene tramandata di generazione in generazione: un tarologo è quindi colui che è specializzato nella lettura dei tarocchi con l’obiettivo di far emergere gli aspetti interiori di un individuo, entrando in contatto con la sua sfera più intima. Chi vuole leggere i tarocchi deve necessariamente basarsi sull’uso dei tarocchi di Marsiglia e la lettura stessa segue un iter fisso.
Viceversa un cartomante è colui che si occupa della lettura di carte di varia natura, anche quelle tradizionali da gioco. A differenza di quanto talvolta si ritiene, un cartomante non può predire in alcun modo il futuro (d’altra parte, nessuno può farlo) ma può al massimo indirizzare la persona che richiede la lettura verso una strada da seguire, secondo quanto le carte stesse suggeriscono.
La figura del tarologo
I tarocchi rappresentano una sorta di scienza esoterica tramandata da anni e che esula dalla lettura del futuro, che come detto non può mai essere certa; il loro obiettivo è quello di aiutare l’individuo a conoscere meglio le dinamiche che sono al suo interno. Chi si rivolge ad un professionista dei tarocchi lo fa con l’intento di entrare in sintonia con una sorta di traghettatore che possa accompagnarlo da una sponda ad un’altra, in questo caso da una domanda che viene posta ad una risposta che è legata al responso della lettura delle carte.
Ovviamente tutto questo implica il fatto di credere in quanto si sta facendo, oltre che di avere una certa fede nelle discipline esoteriche. Per dirla in altri termini non si può mai pensare, in alcun modo, di rivolgersi ad un tarologo per avere risposte come si farebbe, magari, con uno psicologo. Il tarologo è visto come un interprete quindi, una sorta di ponte, che ha la capacità, tramandata di generazione in generazione, di leggere i tarocchi e di trovare all’interno di questa lettura i suggerimenti giusti da fornire alla persona che ha davanti.
Una figura di questo genere implica comunque un certo livello di preparazione, studio e conoscenza: dal punto di vista legale infine è utile ricordare che cartomanzia e lettura dei tarocchi sono accomunati nella norma che prevede che “la cartomanzia è legale laddove non sfrutti la credulità altrui” ed è inquadrata come una “attività economica non vietata in se e per sé ma solo laddove vengano svolti con modalità idonee ad abusare dell’altrui ignoranza e superstizione”.