Il Reddito di Cittadinanza può essere speso per sottoporsi a delle visite mediche? Tantissime persone che percepiscono questa forma di sussidio si pongono questa domanda, cerchiamo dunque di rispondere in modo preciso.
Che cos’è il Reddito di Cittadinanza
Anzitutto, è utile ricordare che il Reddito di Cittadinanza è uno strumento di welfare che prevede un’erogazione di denaro a carattere mensile a favore di tutti i beneficiari, ovvero cittadini che, sulla base dei loro dati ISEE, si collocano tra le fasce più povere in assoluto.
Per poter percepire il Reddito di Cittadinanza è dunque indispensabile rispettare una serie di requisiti e anche l’importo erogato mensilmente varia sulla base di diversi fattori; in tutti i casi, ad ogni modo, l’importo viene erogato tramite un’apposita card e non può essere risparmiato, dunque va sempre speso per compiere acquisti “di prima necessità”.
Tutte le spese che vengono compiute dal percettore di Reddito di Cittadinanza, essendo eseguite tramite card, sono tracciate, di conseguenza un acquisto poco consono non tarderebbe ad emergere.
Le spese che i percettori non possono compiere
Ma quali sono gli acquisti non in linea con il profilo del percettore di Reddito di Cittadinanza? Per rispondere a questa domanda si può menzionare l’art. 2 dell’apposito Decreto Attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale e consultabile a questo link, in cui si specificano appunto le spese non ammesse.
Gli esempi sono tanti: non è ammesso l’acquisto di armi, di articoli di gioielleria, di pellicceria, di servizi finanziari e via discorrendo.
La ratio, dunque, è evidente: il percettore di Reddito di Cittadinanza deve spendere il sussidio per degli acquisti consoni alla sua situazione di cittadino indigente.
Le visite mediche sono acquistabili?
Chiarito questo, dunque, veniamo alla domanda di fondo: si possono utilizzare questi soldi per acquistare una visita medica presso una struttura privata?
Sicuramente la visita medica non rientra tra i beni di lusso e non ha nulla che lasci pensare ad uno stile di vita differente rispetto a quello di una persona indigente, ma va considerato anche che vi è la Sanità Pubblica, e ciò solleva qualche dubbio.
Il documento ufficiale che risponde in modo attendibile a quanto detto, tuttavia, è quello già citato e le visite mediche private non sono menzionate, di conseguenza non c’è motivo di credere che il percettore di Reddito di Cittadinanza non possa spendere il suo sussidio per un’esigenza di questo tipo.
Eventuali situazioni “borderline”
C’è tuttavia da fare una specificazione: come detto in precedenza, chi percepisce il sussidio statale non può concedersi spese non coerenti con la sua situazione economica, di conseguenza anche in ambito medico vi potrebbero essere delle situazioni “borderline”.
Cerchiamo di fare un esempio: se il cittadino ha bisogno di sottoporsi ad una visita medica privata per una qualsiasi branca della medicina quali quelle menzionate nel portale medico Amico Dottore, magari per porre rimedio ad un caso di lordosi, può certamente farlo utilizzando il soldi del sussidio.
Se invece tale denaro viene utilizzato per servizi non indispensabili i quali non riguardano la salute in senso stretto, come può essere il caso di un intervento di chirurgia plastica estetica o anche di un trattamento di medicina estetica, la cosa potrebbe destare un qualche sospetto.
Sebbene la legge non faccia esplicito riferimento a questo, il compimento di una spesa come questa potrebbe effettivamente cozzare con le esigenze di una persona indigente e, essendo tracciata, potrebbe indurre le Autorità a fare degli ulteriori accertamenti.