I Carabinieri della Stazione di Mirabella Eclano hanno tratto in arresto un 50enne di origini albanesi, ritenuto responsabile di “Atti persecutori”. Lo straniero, noncurante della misura già disposta dalla Procura di Benevento di “Allontanamento dalla casa familiare e contestuale divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese”, si è recato presso l’abitazione dove vivono la moglie e la figlia, minacciandole ed aggredendole verbalmente.
A seguito di segnalazione al 112, i Carabinieri sono subito intervenuti presso l’abitazione segnalata, bloccando l’uomo in flagranza. Condotto in caserma, per il 50enne è scattato l’arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sannita, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Aggiornamento del 7 luglio 2021:
È di questa mattina l’ordinanza emessa dal GUP presso il Tribunale Benevento, Dott.ssa Palmieri, che rimette in libertà il cinquantenne di origini albanesi arrestato il 27 aprile scorso con l’accusa di stalking nei confronti della moglie e della figlia ventiseienne. L’uomo, originario dell’est Europa, ma trapiantato nel comune di Mirabella Eclano da oltre un ventennio, era stato già raggiunto dalla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare; la violazione del divieto di avvicinarsi alla casa occupata dalla moglie e dalla figlia dalle quale non accettava di separarsi gli è costato il fermo e l’applicazione degli arresti domiciliari. Dopo il provvedimento di conferma emesso dal Tribunale delle Libertà che si è espresso severamente sulla gravità dei fatti e sulle esigenze cautelari e dopo aver affidato la difesa all’Avv. Alfredo Lo Pilato, subentrato al precedente difensore, il cinquantenne ,a distanza di tre mesi trascorsi agli arresti domiciliari, è finalmente tornato in libertà. Le indagini difensive svolte dalla difesa hanno permesso di chiarire la posizione dell’uomo e di smentire la presunta pericolosità per le due donne tanto che attualmente è sottoposto soltanto all’obbligo di presentazione alla pg a giorni alterni. Ora l’uomo potrà attendere l’inizio del processo, che si aprirà con l’udienza preliminare del 4 ottobre, dall’abitazione familiare dove è stato riaccolto dalla moglie e dalla figlia che da subito pregavano per il suo ritorno.