L’attuale scenario nazionale del mercato immobiliare è di fatto sospinto fortemente verso la ripresa dai bonus e dagli incentivi concessi dallo Stato a chi effettua interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.
Mentre cosa sta accadendo per gli immobili commerciali che non possono godere di questo aiuto?
Il mercato immobiliare retail ha risentito del periodo Covid? Scopriamo insieme a Domenico Amicuzi, professionista immobiliare che vanta una consolidata esperienza in ambito commerciale, come si è chiuso il 2021, l’attuale situazione e soprattutto quali sono i probabili scenari futuri del mercato real estate corporate.
Dottor Amicuzi, cosa emerge dall’analisi degli ultimi dati relativi agli investimenti in immobili commerciali in Europa nel 2021?
“Tutte le analisi ed i dati elaborati in queste ultime settimane, hanno consacrato il 2021 come un anno record per il settore immobiliare in tutta Europa. Da quanto emerge dal “Real Estate Market Outlook 2022” emesso da CBRE il giro d’affari riguardante l’ambito commerciale è stato pari a 359 miliardi di euro. Un numero straordinario soprattutto se si tengono in considerazione le grandi difficoltà imposte dalle nuove ondate di contagio da Covid-19 e le diffidenze degli imprenditori rispetto alle politiche restrittive intraprese autonomamente da ogni Stato membro. Volendo fare un raffronto con gli anni precedenti, nel 2021 c’è stato un aumento del 25% rispetto al 2020 e un +8% in relazione al 2019 che era l’anno in cui il Covid non aveva ancora fatto la sua drammatica comparsa. Spira un vento di grande ottimismo anche perché nell’ultimo trimestre del 2021 questa tendenza si è ulteriormente rafforzata con un volume d’affari arrivato a 136 miliardi di euro per una crescita del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 10% rispetto al 2019.”
Mentre per quanto riguarda l’Italia in quale stato versa il mercato immobiliare degli investimenti immobiliari?
“L’Europa ha avuto un’ottima reazione al Covid-19 per quanto riguarda gli investimenti nel mercato immobiliare commerciale. Una situazione che ha ottenuto il massimo riscontro soprattutto nella parte più a nord del continente con in prima fila Germania ed i Paesi Scandinavi. In questa area si è registrata una crescita rispettivamente del 39% in Germania e in media del 44% in tutti i paesi nordici. Per dare un’idea concreta, soltanto nel paese teutonico ci sono stati investimenti per 110 miliardi di euro, un record assoluto per la zona europea. Dietro questi dati si legge una voglia di risollevarsi e di rilanciare fortissimamente il settore. La risalita ha riguardato un po’ tutti gli altri paesi, compresa l’Italia. Ad esempio, sempre rispetto al 2020, il Regno Unito è stato interessato da un aumento di investimenti del 40%, l’Irlanda del 54% mentre la Spagna del 33%. In Italia c’è da dire che le cose sono andate meno bene che altrove ma l’andamento è positivo con un balzo del 13%. Un dato non scontato come si evince da quanto successo in alcune parti d’Europa dove addirittura c’è stato uno stagnamento se non una decrescita come nel caso della Francia con un -9% e del Portogallo con -21%. Fa sensazione che un paese come l’Olanda, solitamente all’avanguardia e fortemente produttivo, abbia avuto una decrescita del 10%.”
Come individua i motivi di questo rilancio nonostante il periodo di incertezza economica che stiamo vivendo ?
“Il forte rimbalzo del real estate nel 2021 ha permesso di raggiungere un record straordinario, andando ben oltre a quanto accaduto nel 2019 che veniva considerato da tutti come un anno irripetibile. Per trovare una ragione a tutto ciò è sufficiente andare a vedere quello che è stato fatto in Europa dagli Stati membri e in maniera congiunta sotto forma di Unione Europea. In particolare, c’è stata una politica ben precisa che ha avuto come principale obiettivo quello di facilitare l’accesso ai finanziamenti per chi vuole investire in generale. Questo sta permettendo di sostenere il mercato e propone scenari futuri sempre più interessanti. Un elemento fondamentale riguarda sicuramente il tasso di interesse molto basso dei finanziamenti. Indubbiamente c’è anche un contesto favorevole dovuto alla crescita economica che sta attraversando tutti i Paesi europei per cui ci sono tanti fattori favorevoli che hanno convinto gli investitori, ed è probabile che questo possa continuare ad avvenire ancora per i prossimi mesi.”
Quali sono le previsioni dell’andamento del mercato immobiliare corporate in Italia?
“Nel 2021 il mercato immobiliare corporate in Italia ha raggiunto un volume d’affari pari a 9,8 miliardi di euro. In particolare gli investimenti si sono focalizzati nel comparto degli uffici e della logistica ma anche in quello degli hotel. La logistica nel 2021 è stata la parte più dinamica del mercato con transazioni che hanno raggiunto i 2,9 miliardi di euro facendo segnare un incredibile +85% rispetto al 2020. Molto bene anche il segmento degli uffici con 2,7 miliardi di euro investiti anche se, rispetto al 2020, c’è una contrazione del 24%. Dati positivi provengono anche dal settore alberghiero con affari per 1,3 miliardi di euro e un rilancio del 79% rispetto al 2020.”
E quale futuro attende invece il mercato immobiliare retail in Italia?
“Il mercato immobiliare retail in Italia, nonostante tutte le difficoltà causate dalle chiusure imposte dal governo ed una politica comunque di restrizioni, sembra essere stabile per il momento con investimenti complessivi per circa 1,4 miliardi di euro ed è possibile ipotizzare che possa esserci un rimbalzo importante nei prossimi mesi, anche in virtù del fatto che nell’ultimo trimestre 2021 ci sono state indicazioni molto incoraggianti.”