Negli ultimi 20 anni la tecnologia ha segnato un’evoluzione rapidissima iniziata dai social, confermata con i marketplace fino a raggiungere un vero e proprio universo virtuale: il Metaverso. Per qualsiasi azienda (sia piccola che media o grande) è diventato necessario avere un fornitore informatica di fiducia e lo smartworking si sta sostituendo pian piano al lavoro in ufficio, lì dove è possibile.
Attualmente non solo è cambiata la vita nel contesto professionale ma anche sociale e formativo, proprio grazie all’evoluzione tecnologica: ecco i pro e contro della digitalizzazione delle attività umane.
Smartworking e socialità
Una delle critiche che viene mossa contro lo smartworking, probabilmente l’unica, riguarda proprio la diminuzione del contatto sociale con i colleghi e questo in parte è vero. Tuttavia, il lavoro da casa comporta soltanto questo svantaggio, per il resto i pro sono tutti relativi al dipendente o al libero professionista, perché hanno molto più tempo per gestire la mole di lavoro e organizzare la propria giornata come meglio credono. Se da un lato viene meno la socialità durante l’orario lavorativo, dall’altro lato si possiede maggior tempo libero a disposizione.
Meno costi per le aziende più tempo libero a disposizione per i dipendenti
Con lo smartworking i dipendenti hanno più tempo libero a disposizione, soprattutto nelle grandi metropoli dove spostarsi per lavoro richiede dalle 2 alle 4 ore al giorno. Anche le aziende traggono dei vantaggi enormi dalla tecnologia, il primo è quello di riuscire a diminuire i costi di gestione aziendale, soprattutto quelli di affitto dei locali, quindi manutenzione, spese energia e così via. Questi sono due aspetti molto vantaggiosi della tecnologia da considerare per entrambe le parti in gioco: aziende e lavoratori.
Eccesso di utenti online ma dove è finita la vita reale
Fra gli aspetti negativi che vengono contestati maggiormente alla tecnologia e alle sue conseguenze sulla vita degli esseri umani, c’è proprio l’eccesso di utenti online a scapito della realtà autentica. I social, i marketplace, lo shopping online, da un lato stanno arricchendo anche piccole e medie imprese ma dall’altro lato stanno riducendo l’afflusso di clienti in centri commerciali, negozi e persino in strada nelle città e nei piccoli paesi. Il pericolo è quello di cadere totalmente nella realtà virtuale organizzata dalla tecnologia a scapito della realtà più autentica: quella che si vive fisicamente.
Il marketplace come enorme opportunità ma non per tutti
Anche un piccolo negozio può aprire la sua vetrina online e vendere qualsiasi prodotto in ogni angolo del mondo, resta il fatto che molti prodotti artigianali (alimenti, opere, arredi e così via) sono difficili da inviare e in diversi Paesi impossibili da spedire.
Il marketplace può essere utile per i prodotti tecnologici (pc, tablet, smartphone), abbigliamento, arredi classici, ma rappresenta sicuramente una strada negativa per la vendita di prodotti e alimenti artigianali, perché è opportuno sempre comprarli in loco.
In conclusione, la lista dei vantaggi e svantaggi dell’evoluzione tecnologica e le sue conseguenze, dipende prevalentemente dal settore di mercato di riferimento.