La famiglia è un nucleo importante nella nostra società e lo Stato ha il compito di tutelarla. La creazione di una famiglia però comporta delle spese che delle volte diventano insostenibili soprattutto in momenti critici quali la perdita di lavoro. In questo articolo, spieghiamo cosa sono e come funzionano le agevolazioni attive.
Quali sono e come funzionano
La famiglia è, come dicevamo, il nucleo più importante della nostra società e lo Stato la deve salvaguardare, agevolare e aiutare nelle situazioni di difficoltà. Gli aiuti, sebbene non tutti ne siano a conoscenza, ci sono. A volte, non è facile orientarsi tra i vari diritti e le prestazioni offerte dal Comune, dall’INPS e rivolte a famiglie con basso reddito. Di seguito una guida che elenca le più importanti prestazioni a sostegno delle famiglie.
Assegni Familiari
In qualità di lavoratore, per il semplice fatto di avere una famiglia, hai diritto agli assegni ANF (assegno nucleo famigliare) che il datore di lavoro ti versa direttamente in busta paga, ovviamente dopo che si è fatto domanda. Hai diritto ad un assegno per ogni famigliare a tuo carico; l’importo dell’assegno dipende dal tuo reddito, più il reddito aumenta e più l’assegno diminuisce.
Reddito di cittadinanza
Se sei disoccupato o hai un lavoro con reddito inferiore a 780 euro al mese, hai diritto al reddito di cittadinanza. E’ una misura a sostegno dei cittadini italiani pari a euro 780 o, nel caso di stipendio inferiore a tale cifra, un assegno pari alla differenza tra tuo reddito e 780 euro.
Assegno di maternità del Comune
Se sei una mamma e stai per avere un bimbo, hai diritto ad un aiuto. L’aiuto, in caso tu sia disoccupata è pari a 1.545,55 euro, se invece sei una madre lavoratrice ma non percepisci l’indennità di maternità o solo un importo irrisorio, hai diritto all’assegno in misura ridotta. Devi presentare la domanda entro 6 mesi dalla nascita del bambino in Comune.
Premio alla nascita INPS
Se stai per avere un bambino, hai diritto al Premio alla Nascita ossia a un bonus di 800 euro, indipendentemente dal fatto che tu lavori o meno e indipendentemente dal reddito. L’INPS eroga 800 euro in un’unica soluzione, previa domanda. Il Premio è collegato ad ogni singolo figlio quindi, in caso di parto gemellare, hai diritto ad un assegno di 1.600 euro
Bonus asilo nido
Se hai un figlio minore di 3 anni o se hai un figlio, affetto da patologie importanti, minore di 3 anni, puoi chiedere il Bonus asilo nido pari a 1.500 euro annui. Questa cifra dovrà essere usata per la retta dell’asilo nido oppure per servizi di supporto a domicilio. In questo ultimo caso, serve un certificato del pediatra che conferma l’impossibilità da parte del bambino a frequentare l’asilo a causa di gravi patologie. Il bonus viene erogato a cadenza mensile di euro 136,37. La richiesta del Bonus asilo nido, deve essere mandata direttamente all’INPS.
Carta acquisti
Se sei in una situazione di difficoltà finanziaria, hai diritto alla Carta Acquisti Ordinaria, ossia una carta che l’INPS ti ricarica ogni due mesi per l’acquisto di cibo o il pagamento delle bollette. La somma che lo Stato ti ricarica è pari a 80 euro. I soldi non possono essere prelevati ma spesi direttamente per i bisogni primari.
La carta è rivolta a tutti i cittadini italiani, europei o stranieri extracomunitari, con regolare permesso di soggiorno per lungo periodo, che possiedono i seguenti requisiti:
- Età superiore ai 65 anni
- Età inferiore ai 3 anni (i genitori ne fanno domanda)
Indennità di maternità
Se stai per avere un bambino e sei una lavoratrice hai diritto a 5 mesi di indennità di maternità, riconosciuti dall’INPS. Puoi usufruirne o 2 mesi prima del parto e 3 dopo o uno prima e 4 dopo o tutti e cinque i mesi dopo il parto e lavorando quindi fino al nono mese. Durante questi mesi hai diritto ad un’indennità pari all’80% del tuo stipendio.
Dopo la maternità obbligatoria, se desideri puoi chiedere il congedo parentale. Sono altri 6 mesi durante i quali puoi stare a casa dal lavoro e hai diritto a un’indennità pari al 30% dello stipendio. Se ne ha diritto sia che tu sia dipendente, imprenditrice o lavoratrice autonoma.
Prima casa
Se hai deciso di comprare la tua prima casa, lo Stato ti viene incontro con delle agevolazioni: dichiarando l’immobile come prima casa, hai diritto a una serie di sconti sull’IVA e sulle imposte da pagare in fase di rogito. Inoltre, se accendi un mutuo, ogni anno, quando presenti la dichiarazione dei redditi, puoi chiedere un rimborso IRPEF pari al 19% degli interessi passivi pagati sul mutuo.