La Juul Labs entra a far parte dell’Anafe, l’Associazione Nazionale dei produttori di Fumo Elettronico che fa capo a Confindustria. La notizia risale agli inizi di maggio e rappresenta un passo importante per un ulteriore sviluppo del settore del ‘vaping‘ (ovvero del consumo di tabacco nebulizzato) che nel nostro paese sta facendo registrare percentuali di crescita costanti.
L’annuncio dell’Anafe e di Juul Labs
La notizia è stata data dal presidente dell’Anafe – Umberto Roccatti – e da Cristina Santucci, la direttrice generale di Juul Labs Italia. Quest’ultima ha così commentato l’ingresso del colosso statunitense delle e-cig all’interno dell’Associazione dei Produttori di Fumo Elettronico: “L’Anafe rappresenta un presidio di legalità e correttezza per l’intero settore; l’associazione è in grado di stabilire un rapporto costruttivo e trasparente con le Istituzioni. Juul Labs ne condivide i valori, gli obiettivi e l’impegno nel promuovere la riduzione del danno come strategia per migliorare la salute dei fumatori italiani”.
“L’adesione all’Anafe in Italia” – ha aggiunto Santucci – “conferma la volontà di Juuls Lab di portare avanti una missione globale, ovvero quella di migliorare la vita di fumatori eliminando le sigarette tradizionali”.
Contestualmente, anche Umberto Roccatti ha espresso la propria soddisfazione per l’ingresso dell’azienda di San Francisco in Anafe: “La scelta di Juul Labs conferma come la nostra associazione abbia un ruolo centrale nel dialogo in corso tra il mondo del fumo elettronico, le istituzioni e gli stakeholder che operano nel settore. Il nostro obiettivo è far sì che in Italia si sviluppino imprese e mercato di settore. Inoltre intendiamo dare la possibilità a milioni di fumatori italiani di poter passare ad un alternativa meno dannosa rispetto alle tradizionali sigarette da combustione. L’ingresso di Juul Lab in Anafe conferisce un ulteriore impulso al nostro impegno”.
L’arrivo di Juul Labs in Italia
Fondata nel 2015 con sede a San Francisco, la Juul Labs è diventata – nel giro di pochi anni – una delle aziende leader a livello globale nel settore della produzione e della commercializzazione delle sigarette elettroniche.
Lo sbarco ufficiale in Italia è avvenuto a gennaio 2019; la Juul ha proposto fin da subito i propri dispositivi “come alternativa alle sigarette tradizionali“, in linea con le strategie e gli obiettivi aziendali. L’azienda produce sia i ‘vaporizzatori’, ossia i dispositivi elettronici per la vaporizzazione, sia i liquidi (aromatizzati e non) per le ricariche. Va sottolineato come, a seguito dell’entrata in vigore dell’ultima legge di bilancio, solo questi ultimi fanno parte dei monopoli di Stato. Ad ogni modo, in Italia è possibile acquistare i prodotti per il vaping sia presso i canonici negozi fisici sia attraverso gli store online di rivenditori specializzati come ad esempio vaporoso.it.
A dare un ulteriore impulso alla diffusione del fumo elettronico ha contribuito l’approvazione di un emendamento all’interno dell’ultima manovra finanziaria (novembre 2018) che ha drasticamente ridotto la tassazione a carico dei liquidi per lo ‘svapo’: il tasso è stato ridotto al 10% per quelli nicotinici e al 5% per quelli privi di nicotina. Si tratta di un provvedimento significativo, dal momento che la comunità di fruitori di sigarette elettroniche è in costante aumento: molto spesso, infatti, i tabagisti più incalliti decidono di ‘convertirsi’ alla sigaretta elettronica come primo step per smettere di fumare le sigarette da combustione, in un più ampio percorso di completa interruzione del consumo di tabacco.
Le e-cig, infatti, risultano essere di gran lunga più efficaci come deterrente rispetto ad altre misure adoperate per smettere di fumare (come ad esempio i cerotti alla nicotina) perché, da un lato, possono prevedere l’interruzione dell’assunzione di nicotina (per tanto non creano dipendenza) e, dall’altro, conservano la gestualità tipica del consumo di tabacco combusto, consentendo al fumatore di affrontare gradualmente il ‘passaggio’ da un prodotto all’altro.