Mercoledì 31 maggio ricorre la Giornata Mondiale senza Tabacco. Il fumo causa circa l’85-90% dei casi di tumore del polmone, oltre ad aumentare il rischio di sviluppo di tumori del cavo orale e della gola, del pancreas, del colon, della vescica, del rene, dell’esofago, del seno, soprattutto tra le donne più giovani, e di alcune leucemie. Il tumore del polmone in Italia è la seconda neoplasia più frequente negli uomini e la terza nelle donne, con 34.000 decessi stimati solo per il 2021. Sono necessarie azioni immediate: l’Italia è scesa al diciottesimo posto nella classifica del “Tobacco Control Scale”, un’indagine internazionale che misura l’efficacia delle attività di contrasto al tabagismo nei diversi Paesi europei. Per far fronte a questa emergenza, negli ultimi 3 anni AIRC ha destinato oltre 21 milioni di euro a circa 100 progetti di ricerca dedicati al tumore del polmone, con l’obiettivo di sviluppare metodi per diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci e mirate.
SIGARETTA ELETTRONICA E TABACCO RISCALDATO NON AIUTANO A SMETTERE DI FUMARE
I fumatori, soprattutto giovani, scelgono sempre più spesso questi dispositivi per limitare l’uso della sigaretta tradizionale o perché li percepiscono come meno nocivi. L’OMS ha messo in luce i rischi per la salute legati all’utilizzo di sigarette elettroniche e di prodotti a tabacco riscaldato, in particolare riguardo ai disturbi respiratori. I risultati di un recente studio sostenuto da Fondazione AIRC e condotto all’Istituto Mario Negri di Milano hanno evidenziato anche che, nella vita reale, questi prodotti non aiutano a smettere di fumare, al contrario aumentano il rischio che i non-fumatori inizino a fumare sigarette tradizionali e che gli ex-fumatori ricadano nella dipendenza da tabacco.
AIRC rilancia l’appello dell’Istituto Mario Negri che, in collaborazione con la Società italiana di tabaccologia, ha promosso la raccolta firme italiana a sostegno dell’iniziativa comunitaria “Europa libera dal tabacco”, nata dalla petizione di tanti cittadini alla Commissione Europea. “L’obiettivo è arrivare alla prima generazione europea libera dal tabacco entro il 2030 mettendo fine alla vendita di prodotti del tabacco o a base di nicotina per i cittadini nati dopo il 2010 – afferma Silvano Gallus, ricercatore AIRC dell’Istituto Mario Negri –. La tutela della salute corre in parallelo alla tutela dell’ambiente: la petizione preme infatti a salvaguardare dall’inquinamento causato da fumo e mozziconi i paesaggi naturali e gli spazi di socialità soprattutto dei più giovani, come parchi e centri sportivi”.