Il 25 novembre dal 1999. È diventata la Giornata Internazionale, contro la violenza sulle donne. Istituita nel 1999, dalle Nazioni Unite è volta a spingere i Governi, Associazioni e Organizzazioni Nazionale e Internazionali, a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle violenze fisiche e psicologiche, che milioni di donne, in ogni parte del mondo, subiscono e soffrono dentro e fuori l’ambito domestico.
La Presidente, dell’Associazione Culturale “AGAPE”, Maria Gabriela Urbani, mi conferma che la sua Associazione, da circa otto anni organizza un’esposizione artistica di farfalle, in diversi luoghi e numerose città della Regione Marche, farfalle dipinte su tavolette, come tessere singole, di un grande e variopinto mosaico, poste a terra. Tutto questo, per evidenziare, la solidarietà che tutti gli artisti hanno verso le donne, e chiedendosi spesso, come si può reagire al pesante problema, della violenza sulle stesse, in tutto il mondo?
Bella domanda questa! La mia mente non riesce a elaborare la giusta risposta.
L’immagine delle farfalle, in spagnolo chiamata “Mariposa”questo il nome in codice, fu scelto dalle tre sorelle Mirabel durante il regime di Raffael Trujillo. Nasce anche, per ricordare l’uccisione di tre sorelle, Patria Aida, Minerva e Maria Teresa, il loro cognome Marabel, avvenuta in Colombia da parte del Regime, sotto del dittatore Raffael Trujillo, nel 1960.
Inizialmente sono tradotte in carcere, condannate a cinque anni di lavoro forzato, dopo diversi mesi rilasciate, ma sottotoste agli arresti domiciliari. Il dittatore e la milizia, progettano di assassinarle, in modo che sembri un semplice incidente stradale, difatti così avvenne. Un giorno le tre sorelle, si recarono a trovare i propri mariti in carcere, sulla via del ritorno, la macchina fu fermata da alcuni individui, le tre donne furono bastonate a morte, rimesse in macchina e fatta precipitare in un profondo burrone, che costeggiava la strada periferica della città. La quarta sorella per anni ha accudito a tutti i figli delle sorelle uccise. La quarta sorella, si chiamava: Belgica Adela Mirabal-Reyes, in vita si prese cura di tutti i suoi nipotini rimasti orfani.
Il vero cognome delle quattro sorelle è “Marabel”, poi cambiato in “Mirabel”. In Colombia questo cognome significa “Farlalla”.
Questo tragico episodio avvenuto il 25 novembre del 1960 è diventata Giornata Internazionale, contro la violenza sulle donne. L’Associazione “Agape”, quest’anno partecipano alla manifestazione, con una mostra di circa cinquanta artisti contemporanei, con l’esposizione delle loro tessere, anche il centro CSER, La bottega dei talenti di Camerano (An) e il Centro Millecolori di Camerino (Mc). Saranno presenti alla grande manifestazione, richiamando all’attenzione dell’intera cittadinanza, rimembrando il triste episodio. In settembre e ottobre ci sono state altre manifestazioni: di cui “Creo, Coloro, Esprimo” (mandala con bambini), “Coloriamo in libertà” (dripping), “Io e l’albero” (esprimersi con l’albero), quest’ultima in collaborazione con la Cartiera di Fabriano per il festival internazionale ”the big drau”.
Una manifestazione aperta a tutti, gli artisti adulti, con le loro opere saranno omaggio con la loro arte, alle tre donne, non solo a loro, ma anche ad altre migliaia di donne, che ogni giorno muoiono per mano d’individui violenti. In questa manifestazione ogni singola persona, con i colori, può esprimere la personale reazione contro per la violenta uccisione delle donne.
Tanti saranno i giovani e i ragazzi che parteciperanno a questa manifestazione, saranno, a mio modesto avviso, un’esplosione gioiosa di colori e di sorrisi e risate, esternando al mondo gioiosamente, tanta voglia di vivere e realizzare i propri sogni, ragazzi che fanno a gara tra loro per emergere nell’arte. Sporcarsi con i colori le mani, lasciare le proprie impronte su grandi fogli, di carta bianca, mescolando e intrecciando scie colorate, che si avviluppano come serafici serpenti, su le grandi pareti di calce bianca.
Anna Sciacovelli