Quando c’è bisogno di avviare una pratica burocratica inerente ad un immobile (per via di interventi di ristrutturazione oppure per procedure quali cessione, vendita, successione ereditaria e simili) spesso emerge la necessità di effettuare delle verifiche circa le caratteristiche strutturali del bene in questione. La maggior parte dei dati tecnici e delle informazioni di portata generale riguardanti un bene immobile (ossia un fabbricato) sono riportate all’interno di un documento tecnico che viene ottenuto per mezzo di una visura: vediamo di seguito di cosa si tratta nel dettaglio.
Cos’è la visura catastale (e ipocatastale)
In linea generale, la visura è una ricerca d’archivio finalizzata all’estrazione dei dati relativi ad un bene o un oggetto specifico. Poiché in Italia, gli immobili e i terreni vengono registrati in appositi archivi pubblici (i catasti), le ricerche di determinate informazioni relative ad un fabbricato prendono il nome di visura catastale. Si parla, invece, di visura ipocatastale (o ipotecaria) quando la ricerca ha uno scopo ben preciso, ovvero attestare se un bene è intestato ad un soggetto ben preciso e se sullo stesso ci sono eventuali gravami (ossia ipoteche, di vario tipo, o citazioni giudiziarie). Nello specifico, grazie ad una visura di questo tipo, il richiedente è in grado di ricavare le seguenti informazioni circa l’immobile in questione:
- dati dell’intestatario;
- tutti gli eventuali passaggi di proprietà del bene;
- presenza di eventuali gravami;
- atto di provenienza dell’acquisizione (ovvero se deriva da un’acquisizione, una compravendita, una successione, una donazione o un atto di altro tipo);
- il nominativo del notaio che ha redatto l’atto;
- il numero generale e quello particolare;
- la data di trascrizione presso il registro della Conservatoria;
- la data in cui l’atto è stato redatto.
Come si ottiene una visura ipocatastale
Di norma, la visura viene effettuata da un tecnico specializzato (il “visurista”) che riceve l’incarico di svolgere la ricerca d’archivio da parte del notaio o dell’avvocato che ha redatto l’atto. Ciò comporta un costo per l’utente finale – specie se i documenti necessari non sono stati ancora digitalizzati negli archivi della ex Conservatoria (ora Agenzia del Territorio) – in quanto deve rivolgersi a due figure professionali per ottenere il documento di cui ha bisogno. Esiste però un’alternativa molto più pratica, che consente a chiunque ne abbia interesse, di ottenere una visura ipotecaria; questo diritto è sancito dall’articolo 2673 del Codice civile, secondo il quale “il conservatore dei registri immobiliari deve rilasciare a chiunque ne fa richiesta copia delle trascrizioni, delle iscrizioni e delle annotazioni, o il certificato che non ve ne è alcuna. Deve, altresì, permettere l’ispezione dei suoi registri nei modi e nelle ore fissati dalla legge. Il conservatore deve anche rilasciare copia dei documenti che sono depositati presso di lui in originale o i cui originali sono depositati negli atti di un notaio o in un pubblico archivio fuori della circoscrizione del tribunale nella quale ha sede il suo ufficio”.
L’utente che non voglia rivolgersi all’Agenzia del Territorio può ottenere una visura inoltrando richiesta ad un portale online specializzato in servizi di questo genere, come ad esempio Ivisura, per acquisire documenti di qualsiasi genere, anche una visura ipocatastale ventennale (ossia una ricerca completa su un particolare immobile che copra gli ultimi vent’anni). La prassi, in tal caso, è molto semplice: basta inserire i dati necessari sul tool messo a disposizione dal sito e inoltrare la domanda, dopo aver corrisposto la tariffa applicata dal soggetto che eroga il servizio; nella maggior parte dei casi, soprattutto per i documenti meno complessi, l’invio /(tramite posta elettronica) avviene nel giro di un paio d’ore lavorative; in alternativa, pagando un leggero sovrapprezzo rispetto alla tariffa standard, è possibile usufruire di un invio più rapido dei documenti richiesti.