Territorio: Grotte e Cavità da visitare
Il complesso carsico delle Grotte della Città di Castellana, è tra i più vasti d’italia, una meraviglia dalla belleza incomparabile, scoperta da un gruppo diretto e capeggiato, dallo speleologo Franco Anelli 1938, composto da diversi speleologi e ricercatori, tra i quali un Barese puro sangue, ancora in vita nella città di Bologna, il suo nome Ferrante Lindoro.
Lo speologo, Ferrante Lindoro, uno dei primi a calarsi tra gli sterpi e con una roncola, cercare di tagliare i rami più grossi, che impedivano il passaggio e l’ingresso alla grave, posare i piedi, in un antro buio, dove il sole, non trovava un pertugio utile, per penetrare e illuminare quel caveo, con le lampade d’emergenza i due uomini illuminarono fiocamente, le meraviglie del creato, scolpite da fluire dell’acqua nei secoli.
Gli speleologi, Franco Anelli e Ferrante Lindoro, per l’emozione, non avevano neanche il coraggio di parlare, quando il Prof Franco Anelli, volle dire una parola, un’eco infinito, un sonoro rimbombo di voce rispose al suo dire, un’emozione da togliere il fiato. Pochi passi nella Grave, i loro primi passi tra sterpi e quano di pipistrelli, non fermarono i due ascensionisti, nella loro impresa, toccarono una “Terra nuova”, un abbraccio, poi tante foto di rito, l’aria puzzolente e l’umidità del terreno, bloccarono inizialmente il Prof. Franco Anelli e Ferrante Lindoro, l’assistente scelto tra i cinque presenti, essendo uno dei più magri e spericolato arrampicatore e discesista, presente in quella sede e in quel particolare momento.
il prof. Franco Anelli, si addentrò per circa seicento metri all’interno della grave, portando in superficie diverse foto, del Cavernone dei monumenti stalagmitici giganti allineati, tanto da sembrare, giganti statuari o ciclopi a guardia dei fantastici tesori, nascosti nelle viscere della terra di Puglia.
In fondo alle grotte, si appalesa lo scenario della grotta Bianca, è così fantasmagorico da lasciare i turisti senza parola, ammaliati dal biancore, incantati e ammutoliti davanti a quelle candide colonne di cristallo, a quei veli d’alabastro, non ci sono eslamazioni, che ne descrivono la beltà, una foresta di stalattiti diafani, trasparenti velaggi dai disegni affascinanti, tutto questo, lo si evince dal silenzioso lavorio dell’acqua, che goccia dopo goccia, ha dato vita a questo magico e variegato, prezioso e ineguagliabile, capolavoro della Natura.
Il grafico disegnatore Lindoro Ferrante, impegnato da sempre nella pittura, grafica, e disegno, trasferisce i suoi disegni in valide opere grafiche, dove il segno tracciato con la matita, diviene vivida realtà di ricordi, presenti costantemente e non ancora cancellati dalla memoria, anche se in realtà da anni trasferitosi a Bologna, sogna un rientro nella sua città natìa, l’amatissima Città di Bari, dove ha vissuto a pieno ritmo, la sua enfatica fanciullezza e parte della propria gioventù.
Non disdegnerebbe di certo, una breve tappa nella città di Castellana Grotte, che rimane un ricordo indelebile della sua memoria.
Una città, che suscita da sempre la curiosità dei turisti, un fiume in piena la loro presenza, un numero costante, che non si ferma nemmeno in pieno inverno, l’intero percorso, della visita nella “Grave” impegna per ogni gruppo, per quasi due ore, una valida guida autorizzata indica il tragitto da percorrere, il gruppo è composto da circa 25 persone
Anna Sciacovelli