La Capitale della Magna Grecia.
Una gita fuori porta, per un folto gruppo di soci e non, insieme alla Presidente dell’Associazione Italo Ellenica “Pitagora” la signora Sarina Garufi,in Cordone, con l’ausilio di tutti componenti del Consiglio Direttivo, che si sono attivati, per farci conoscere e visitare approfonditamente la bella città di Taranto.
Un’ eclettica signora, la Dott.ssa Anna Maria De Vittorio in Leonetti, ex Funzionaria Responsabile del Museo Etnologico, posto presso l’antico Palazzo Pantaleo, attualmente in quiescenza, ci ha onorato del suo sapere, raccontando a noi visitatori, la storia di Taranto, Regina della Magna Grecia.
Taranto, ci ha accolti e catturati per circa tre ore nei suoi forzieri, che conservano reperti unici del passato come gli “Ori dei Greci”, che fanno sognare i visitatori ad occhi aperti, meraviglia delle meraviglie.
Lavori artigianali unici, eseguiti con una maestria e manualità eccezionale, per quei tempi, con infinita pazienza, estro, creatività e perizia, hanno saputo con le loro opere, documentare le diverse fasi della quotidianità, si sono distinti nelle arti, lasciato ai posteri, memorie storiche e tesori d’incomparabile bellezza ed estrosità.
Mosaici eseguiti con micro tessere, realizzati con colori policromi, che sembrano veri tappeti lavorati dalle piccole mani dei bambini, tappezzano le pareti del Museo, una breve passeggiata sino al ristorante dove una sosta di circa due ore per un pasto, noi pensavamo un pasto spartano, invece sulla tavola nulla mancava, tutto il pasto a base di pesce, alla fine anche l’ouzo, zippuro, un Aperitivo-digestivo greco, portato dalla Grecia, faceva bella mostra di sé sulla tavola, grazie al Signor Tommaso Cordone, attento padrone di casa.
Nel primo pomeriggio, un vaporetto dal Mar piccolo ha preso il largo conducendoci verso il Mar Grande, la signora Adele Elia, di origine ateniese ha fatto da padrona di casa, accogliendo il nostro gruppo con un “Ben arrivati sulla mia casa il vaporetto” narrandoci alcuni aspetti della città di Taranto, l’antica città in nostro onore ha sciorinato ai nostri piedi lo splendido tappeto naturale del mare, il colore brillante del mare sembrava cielo terso, steso ai nostri piedi, da invisibili angeli custodi e nello splendido mare si rispecchiava la regale e antica città, il rosso amaranto del sole al tramonto, la bellezza senza tempo del luogo ci hanno fatto sognare.
Abbiamo salutato, le due imponenti colonne doriche, che ornano la piazza grande, prospiciente il porto.
I torrioni del castello e il castello stesso ricostruito nel 1480, con la loro mola severa riflessa nel mare e visti dal mare erano un incanto, raccontano con la loro presenza al mare, le mille storie dei secoli passati.
La splendida animatrice responsabile dell’accoglienza a bordo, la signora Adele Elia, per tutto il tragitto in battello non si è stancata di narrarci e dirci cose nuove, lungo tutto il percorso in mare dimostrando competenza e una conoscenza acquisita da una lunga esperienza di animatrice e fine dicitrice.
La superba Città di Taranto, ha dimostrato appieno la sua attrattiva, allettandoci ancor di più, con un meraviglioso tramonto sul Mar Piccolo, noi ci siamo lasciati cullare dalle micro onde, che sotto la chiglia ci suggerivano di restare ancora un giorno, gli ori, le chiese, le piazze, le Cheradi, piccole isole a poca distanza dalla città, circa due miglia marine, dove i delfini seguono e danzano intorno alle caracche, gli estesi giardini delle cozze tarantine, dove per otto mesi sono ancorate lunghe canne infilate al fondo marino, il rimessaggio delle reti da pesca e una distesa colorata di barche alla fonda, fanno da paravento allo splendido scenario del molo, in paziente attesa del ritorno dei pescatori.
La città di Taranto, ci ha accolti a braccia aperte facendosi analizzare visitare, a dire il vero si è lasciata rivoltare come un vecchio calzino, dimostrandoci la sua disponibilità a farsi scoprire e ammirare attraverso i Musei, la sua antichissima civiltà marinara.
Anna Sciacovelli