Dopo aver conquistato il settore cinematografico lo streaming si lancia all’assalto anche del mondo sportivo. Il protagonista in Italia è DAZN, con la piattaforma per lo sport on demand in grado di aggiudicarsi i diritti per la stagione 2021-22 della Seria A. L’operatore ha lasciato a Sky appena 3 partite settimanali in condivisione, mentre 7 match di ogni turno saranno proposti in esclusiva agli abbonati.
Dopo il rifiuto della compagnia digital all’offerta di Sky sui restanti 7 incontri, DAZN ha rafforzato la sua partnership con TIM con un accordo da 340 milioni di euro. In questo modo le promozioni commerciali del servizio di streaming saranno veicolati tramite i canali distributivi di TIM, con l’app DAZN che sarà disponibile appena all’interno della piattaforma TimVision e in nessun’altra applicazione desktop o mobile.
Gli appassionati di calcio e sport potranno dunque abbonarsi attraverso DAZN o TIM, nonostante manchi ancora un’offerta definitiva in via di ultimazione. Nel frattempo c’è grande attesa da parte dei player di mercato per la sentenza dell’Antitrust, la quale dovrebbe arrivare entro fine giugno. L’autorità sarà chiamata a decidere se l’operazione TIM/DAZN è regolare o viola le norme sulla libera concorrenza, secondo l’esposto presentato da Sky, Iliad, Vodafone, Fastweb e Wind.
Il calcio moderno è sempre più digitale e smart
Con la mossa di DAZN il calcio trasloca definitivamente dal satellitare al digitale, un trend ormai seguito da tutti gli operatori del settore, dai concessionari ADM come Snai come indicato in questa recensione, fino all’acquisto online di merchandising e prodotti brandizzati dei club. D’altronde la crescita del settore virtuale in ambito sportivo è considerevole, un trend accelerato dalla pandemia di Covid-19 ma già esistente da diversi anni.
Senza dubbio l’emergenza sanitaria ha velocizzato la trasformazione digitale, con l’incremento degli abbonati alle piattaforme di streaming on demand, le quali hanno iniziato a investire in maniera significativa per conquistare una posizione sempre più dominante nell’ambiente. L’offerta di 500 milioni di Sky a DAZN è un chiaro segnale del disperato tentativo dell’azienda di rimanere in gioco, una proposta giudicata dalla società tardiva e gentilmente rispedita al mittente.
Il prezzo pagato da DAZN è notevole, considerando che i diritti della Serie A sono costati 840 milioni di euro, con 340 milioni messi da TIM per garantirsi l’esclusiva commerciale per la distribuzione dei contenuti proposti dalla piattaforma di streaming. Per il momento, dunque, i decoder di Vodafone TV e Sky Q non saranno compatibili per assistere ai 7 match in esclusiva di DAZN, per i quali sarà indispensabile passare al dispositivo Timbox, con il quale accedere alla piattaforma TimVision per guardare le partite di DAZN.
Anche un altro colosso potrebbe decidere di entrare nel settore, Amazon, dopo il primo passo compiuto con l’acquisto di una parte dei diritti dei match della Champions League. In questo caso sarebbe davvero dura per tutti gli operatori, tenendo conto che l’azienda di Seattle ha inserito le partite del calcio europeo nell’abbonamento Amazon Prime, disponibile con appena 3 euro al mese insieme a Prime Video, Prime Reading, Prime Music e le consegne rapide e gratuite su milioni di prodotti nel marketplace amazon.it.
La rivoluzione digital everywhere dello sport
Il successo dello streaming è soltanto una parte del fenomeno di digitalizzazione dello sport, un processo in accelerazione secondo il concetto digital everywhere. Recentemente anche le criptovalute sono entrate nel settore sportivo, a partire dalla NBA che ha cominciato a vendere NFT degli highlights delle partite e dei momenti più memorabili. Secondo gli esperti questa strategia consentirà ai club di aumentare l’engagement dei fan, oltre a portare nelle casse delle società sportive nuovi introiti per mettere a posto i bilanci.
Gli strumenti hi-tech a disposizione delle imprese attive nel mondo sportivo sono ormai innumerevoli, come dimostra anche la partecipazione di quasi tutti i club alle competizioni degli eSports con un team ufficiale. In Italia sono già attivi diversi tornei virtuali per gli sport elettronici, come la eSerie A, con previsioni di crescita nei prossimi anni per ampliare la presenza delle società in questo business miliardario. Senza dubbio il cammino è tracciato, ad ogni modo sarà essenziale prestare attenzione alla sovraesposizione digitale e al mantenimento di un rapporto umano con tifosi e appassionati.