Aumenta il numero di avvistamenti di squali lungo le rive dei mari italiani. Questo incremento, che oltre al Mediterraneo sta interessando le acque di tutto il mondo, per quanto possa sembrare repentino, è il risultato di un lento cambiamento delle condizioni in cui riversa la popolazione marina. La causa primaria, ovviamente, è l’essere umano.
GLI ATTACCHI DI SQUALI
Prima di capire cosa spinga gli squali ad avvicinarsi sempre più a riva, bisogna ricordare che gli attacchi di questi animali sono rari. Proprio a causa della loro sporadica frequenza, quando accadono fanno notizia. Come riporta l’International Shark Attack File, nel 2022, ad esempio, sono stati registrati un totale di 89 attacchi di squalo confermati nel mondo, di cui 5 fatali.
GLI SQUALI IN ITALIA
Gli squali sono indispensabili per mantenere in equilibrio gli ecosistemi marini. In Italia esistono poco meno di 90 specie tra squali, razze e chimere, molte di queste minacciate dall’estinzione. Nelle nostre acque nuotano anche pericolosi predatori come il mako e il grande bianco, o specie più innocue come lo squalo elefante o lo squalo azzurro. Quest’ultimo, comunemente noto anche come verdesca, è tra le specie più comuni nel Mediterraneo. E’ proprio lui ad essere protagonista della maggior parte di avvistamenti. Rispetto ad alcuni suoi simili non è pericoloso, ma attacca solo se spaventato. Si tratta di una specie a rischio estinzione a causa delle sue pinne, pietanza base di alcune ricette orientali.
Se è vero che gli squali nel nostro mare sono sempre stati presenti, è anche vero che gli avvistamenti a riva sono aumentati. Questo fenomeno interessa le acque di tutto il mondo. Secondo gli esperti, l’ipotesi più probabile è il cibo. A causa del cambiamento climatico, che ha reso le acque più calde, e della pesca eccessiva, che ha ridotto il numero di prede naturali, gli squali si spingono alla riva in cerca di un pasto.
Fonte Agenzia Dire