La pittura cinese ha un grande fascino grazie anche alla sua tradizione che è una delle più antiche. Sicuramente si tratta di una delle forme d’arte che più hanno caratterizzato nel corso dei secoli questo paese.
Fiori di Ciliegio, Pesco, Palma o Ulivo, come uccelli e insetti, quante volte ci hanno colpito quei meravigliosi soggetti dipinti su una grande varietà di materiali! Le opere cinesi in questo campo vanno da quelle più classiche, prima del secolo scorso, fino a quelle più moderne frutto di tecniche, materiali innovativi.
Vogliamo aiutarti a conoscere meglio questa forma d’arte dandoti qualche cenno storico e illustrando il passaggio dalla pittura classica a quella moderna. Inoltre, ti indicheremo anche alcune differenze tra la pittura giapponese e quella cinese.
Pittura cinese: i fiori come simbolo ricorrente
I fiori, metafora di bellezza ed eleganza, sono un simbolo ricorrente della pittura cinese. Gli artisti sono stati in grado non solo di rappresentare la bellezza esteriore ma di esprimere un significato e un sentimento profondo in ogni opera.
Spesso sono stati utilizzati fiori che sbocciano in varie parti dell’anno per descrivere le stagioni e anche alcune festività tipiche. Le tecniche utilizzate vanno da delicati ed eleganti schizzi con inchiostro a dipinti ricchi di colori e con una grande varietà di forme.
Pittura cinese antica, cenni storici
Sicuramente, una delle più antiche forme di pittura cinese antica riguarda le pitture tombali, come quelle tipiche della dinastia Han dell’epoca dal 206 a.C. – 220 d.C.
Periodo delle 6 dinastie (dal 220 al 589)
Questo periodo racchiude la fase dei Tre Regni (periodo che va dal 220 al 280), la dinastia Jin (periodo dal 265 al 420) e la fase delle dinastie del settentrione e meridione (dal 420 al 589). Proprio in questi anni, furono aristocratici o studiosi che nel loro tempo libero iniziarono a dedicarsi alla calligrafia e alla pittura. L’apprezzamento delle persone cominciò pian piano a crescere fino al sorgere di singoli e famosi artisti quali Gu Kaizhi.
Wash Painting
La Wash Painting, o pittura ad acquerello, fu inventata da Wang Wei proprio nel prospero periodo della dinastia Tang (618-907). Come nella calligrafia, i materiali utilizzati sono bastoncini di inchiostro con cenere di carbone e fuliggine di bambù. I principali soggetti delle opere sono proprio il bambù, il crisantemo, il fiore di prugno e l’orchidea.
Pittura cinese paesaggio come iconografia
5 dinastie (dal 907 al 960) e il periodo Song: in questa epoca molti pittori cinesi iniziarono a dedicarsi ai paesaggi monumentali, altri a colline delle regioni circostanti. Fu verso la fine del periodo Song che alcuni decisero di dipingere con l’obiettivo di esprimere liberamente pensieri e sentimenti al di là dei singoli soggetti. Anche se durante l’epoca dei Song (1127-1279) ritorna la pittura di figure storiche, poco dopo ritorna piacevolmente quella di paesaggi in veste romantica.
Dinastia Yuan (1271-1368) e Ming (1368-1644)
Alcune difficoltà in epoca Yuan spinsero e ispirarono gli artisti a dare sfogo alla pittura del loro spirito interiore attraverso una semplicità ricercata. Durante la dinastia Ming, invece, per quanto alcuni artisti si sforzassero di perpetuare la tradizione della pittura di fiori e uccelli, pian piano i paesaggi divennero i soggetti predominanti, soprattutto con Zhe. In altri distretti, si preferì continuare con la pittura floreale.
Pittura cinese moderna, come è cambiata?
Passano i secoli e arriviamo alla pittura cinese moderna. Dopo la Rivoluzione Culturale del 1966-1976, l’urbanizzazione è sicuramente stata di ispirazione per molti artisti cinesi. Anche la scomparsa di Mao ha caratterizzato una nuova fase e dato un nuovo volto a questa forma d’arte, che ha visto poi una rinascita nel 1980 con il ritorno di artisti storici e l’arrivo di nuovi talenti quali Jia Youfu e Wu Guanzhong.
Pittura giapponese, cenni e differenze con la cinese
A un occhio inesperto la pittura giapponese e quella cinese potrebbero sembrare simili ma in realtà esistono delle differenze sostanziali. Infatti, se consideriamo i materiali utilizzati e le modalità di esecuzione, le differenze sono molte. Partiamo dal presupposto che la religione ha influenzato entrambe le forme d’arte, il buddismo in entrambi i paesi ma anche shintoismo in Giappone e confucianesimo e taoismo in Cina.
Inoltre, mentre le opere cinesi riguardano principalmente carta e seta, quella giapponese è molto varia e include anche i dipinti ad olio e le stampe xilografiche.
Infine, l’arte giapponese in questo campo è conosciuta per la sua semplicità, al contrario di quella cinese che risulta essere molto più complessa e decorativa.
Pittura cinese su seta, un classico della cultura d’oriente
La pittura cinese su seta ha davvero impreziosito questa arte, unendo delle delicate pennellate a filati ricercati. Apprezzata in tutto il mondo, ha subito varie fasi in cui è stata più semplice o maggiormente ricca di particolari e lavorazioni. Soprattutto lo stile Gongbi ha caratterizzato la pittura su seta con colori accesi e innumerevoli dettagli.









