L’ultimo decreto ha fatto sì che tutte le aziende che ancora oggi non hanno provveduto a comunicare al Registro delle Imprese la propria PEC, saranno costrette a farlo insieme alla prima pratica presentata in Camera di Commercio.
Il Registro delle Imprese, infatti, ha reso noto che applicherà una sanzione a tutte le aziende che non avranno ancora provveduto all’apertura di una PEC.
Inoltre, in aggiunta alla sanzione, se non si disporrà di un indirizzo PEC al momento dell’inoltro della domanda di iscrizione, il Registro delle Imprese si riserverà la libertà di sospendere l’azienda fino a 3 mesi, o comunque fino al momento in cui non verrà fornito il nuovo indirizzo di posta elettronica certificata.
Nel caso in cui la PEC non venga resa nota, al termine dei 3 mesi scatterà la sanzione di cui sopra.
Cos’è la PEC
La PEC, acronimo Posta Elettronica Certificata, è considerata a tutti gli effetti un domicilio elettronico dell’impresa e quindi dovrà essere sempre attiva e rinnovata nel tempo.
Come reso noto dall’ultimo decreto, avere un indirizzo di posta elettronica certificata è diventato obbligatorio per ditte individuali e imprese, che dovranno possedere un account PEC sempre attivo e funzionante.
Ovviamente, di capire se una casella PEC sia ancora attiva o meno se ne occupa sempre il Registro delle Imprese che, attraverso controlli periodici si occupa di controllare le PEC ancora attive e di eliminare dal sistema tutte le caselle di posta elettronica certificata non più valide.
Cosa accade alle PEC non più valide
Nel caso in cui una PEC non sia più attribuibile alla relativa impresa, e nel caso in cui questa impresa sia ancora esistente, sarà la Camera di Commercio ad occuparsi di contattare l’azienda e a richiedere la comunicazione del nuovo indirizzo PEC presso il Registro delle Imprese attraverso le modalità previste.
Nel caso in cui, per errore, l’impresa fosse invece in possesso di una casella PEC, allora avrà il compito di documentare la titolarità effettiva della suddetta casella, inviando una copia valida del contratto con il gestore che ha rilasciato la PEC in questione.
Cosa accade a chi non si regolarizza
Le imprese che non indicheranno il proprio indirizzo PEC al Registro delle Imprese, rischieranno una sanzione pecuniaria che, secondo l’articolo 2194 del C.C., per le ditte individuali potrà arrivare ad un massimo di 516 euro e per le società, secondo l’articolo 2630 del C.C., ad un massimo di 1032 euro.