Martedì 28 marzo, ore 19.00
I LOVE RADIO ROCK
Introduce il film Gianni De Bernadinis
Proseguono gli appuntamenti dell’hub culturale della Regione Lazio Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, centro di formazione artistica per la musica, il teatro e il settore multimediale sotto la guida rispettivamente di Massimo Venturiello, Tosca e Simona Banchi.
In sintonia con il tema dell’arte indipendente, a cui Officina Pasolini dedica gli eventi del mese di marzo, martedì 28 la sezione #Visioni propone un focus sulla storia delle radio libere attraverso la proiezione del film I love radio rock, commedia di Richard Curtis sulla prima radio “pirata” introdotta per l’occasione da Gianni De Berardinis,
Le radio libere sono state uno dei momenti di maggiore creatività dal basso nella storia della cultura pop. Per la prima volta, gruppi di ragazzi completamente indipendenti si creavano con le proprie mani un mezzo di comunicazione che sapeva raggiungere molte persone, creando un linguaggio e un rapporto con lo spettacolo che fino a quel momento non esisteva. Le radio libere sono state fondamentali per la diffusione di nuove sensibilità musicali, per creare un modo moderno e per niente ingessato di narrazione radiofonica, per raccontare storie che senza di esse non sarebbero mai state raccontate. Il cinema e la letteratura si sono occupate moltissimo del fenomeno, da Punto zero di Richard C. Sarafian (dove il dj Lupo Solitario guida una macchina in fuga braccata dalla polizia di tutti gli Stati Uniti) a I Love Radio Rock (sul ruolo che una radio privata ha avuto nella diffusione del rock britannico che conquisterà il mondo) fino all’italiano Lavorare con lentezza, che racconta e quello straordinario laboratorio di creatività che è stato Radio Alice nel 1977 a Bologna.
La brillante commedia di Richard Curtis I love radio rock (2009) ripercorre gli anni della Swinging London, epoca di forti contrasti politico-sociali, raccontando la voglia di libertà dei giovani attraverso la storia di Radio Caroline la prima “radio pirata” della storia della musica. Tra gli interpreti: Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost e Kenneth Branagh
“Per un progetto dedicato alla multimedialità e alla creatività giovanile quali sono le Officine Pasolini, occuparsi del fenomeno delle radio pirata è ricostruire un momento straordinario di vivacità culturale dal basso che può fornire molti spunti per la formazione che è nei nostri obiettivi” (Simona Banchi)
Mercoledì 29 marzo, ore 21.00
Dichiarazioni d’INDIEpendenza
Incontro sulla musica indipendente con
Truppi, Bianco, Motta e Raffaele
Modera Felice Liperi | Intervengono Niccolò Fabi e Tosca
Ancora arte indipendente con Dichiarazioni d’INDIEpendenza, l’evento fulcro del mese che riunisce in una serata unica alcuni fra gli esponenti più importanti della nuova scena musicale indipendente italiana: Motta, Truppi, Bianco e Cassandra Raffaele. Ad incontrarli il giornalista Felice Liperi con Niccolò Fabi e Tosca in una rara occasione che mette a confronto quattro esperienze di talento e successo conquistati, quattro alternative di pratiche produttive ed estetiche artistiche, quattro esempi di come sia possibile anteporre il valore di un prodotto alla popolarità a tutti i costi, ai talent show, ai tormentoni…
Ognuno degli artisti si racconterà ripercorrendo le tappe principali della propria carriera, spiegando cosa significhi oggi far parte del ‘pianeta’ degli indipendenti.
“Sono molto soddisfatta di aver riunito insieme per questo incontro artisti che rappresentano un modo diverso di far musica oggi. Un modo che cerca di mantenere libero chi crea, sottraendolo alle logiche impietose di un’industria che soffoca ormai completamente ogni tipo di creatività e slancio personale. Lo scorso anno abbiamo invitato a Officina Pasolini alcuni nomi lanciati dai talent show, analizzando i meccanismi di questa grande macchina messa in piedi più per creare dei personaggi che degli artisti. Quest’anno abbiamo voluto mostrare l’altra faccia della medaglia, dare spazio e voce a coloro che si collocano in una zona in cui certamente è più difficile trovare visibilità ma che permette un altro tipo di libertà. Uno dei principali obiettivi dell’Officina delle Arti è quello di dare ai nostri artisti gli strumenti per essere indipendenti, una conquista che passa prima di tutto attraverso un certo tipo di percorso artistico ma anche attraverso momenti come questi, incontri che danno loro la possibilità di conoscere diverse realtà musicali e di costruirsi delle difese rispetto a certe trappole da cui non sempre è possibile liberarsi”. (Tosca)
Sabato 1 aprile, ore 21.00
UNE BELLE HISTOIRE
Concerto dei giovani artisti della sezione canzone a cura di
Pilar
Il mese di aprile si aprirà sabato 1 con un omaggio alla musica d’Oltralpe con i giovani artisti della sezione #Canzone nel concerto Une belle histoire a cura di Pilar, cantante e autrice di testi molto legata alla Francia, che coniuga radici popolari e canzone d’autore in un sound originale e contemporaneo.
Leo Ferrè, Charles Aznavour, Paolo Conte, Francoise Hardy, Nino Ferrer, Michel Fugain (autore di Une belle histoire ovvero la celebre Un’estate fa) sono alcuni degli artisti omaggiati dai giovani artisti di Officina Pasolini che, a conclusione di un laboratorio sulla musica francese, proporranno per ogni brano una doppia interpretazione.
“La Francia ha da sempre espresso interpreti e cantautori a noi molto vicini per cultura, geografia, tematiche trattate. Il tanto in comune presente nelle due lingue, l’italiano e il francese, ha consentito di poter tradurre delle canzoni non allontanandosi troppo né dal loro significato né dalla loro metrica originale. Lavorare su due versioni di testo di una stessa canzone permette di andare a cercare la propria personale interpretazione stante un lavoro di doppia memoria linguistica, di approfondire la pronuncia del francese e infine, come elemento di tecnica, di mettere in luce come il colore della voce cambi a seconda della lingua in cui si canta” (Pilar – Ilaria Patassini)
Cantante, interprete, autrice, performer, nata a Roma da padre etrusco e madre italiana nativa della foresta costaricense, Pilar unisce l’interpretazione vocale ad un uso strumentale della voce, radici italiane popolari e latine a jazz e canzone d’autore. Ha al suo attivo tre album, Femminile Singolare (VCM/01, 2007), Spartenza (in qualità di cantante dell’ensemble Sinenomine, Incipit Records/Egea 2009) e Sartoria Italiana Fuori Catalogo (Esordisco, 2011). È stata vincitrice e finalista di numerosi concorsi e festival nazionali e internazionali (Musicultura, Premio Tenco, Premio Bindi, L’artista che non c’era, Premio Lunezia, NME Awards, Pjesma Mediterana, Premio Bianca d’Aponte). Collabora stabilmente con Bungaro, suo autore e produttore artistico. Dal 2014 lavora con il compositore Michael Occhipinti e il clarinettista Don Byron al progetto italo-canadese Sicilian Jazz Project. Il 30 ottobre 2015 è uscito il suo nuovo album di inediti, L’Amore è dove vivo (Esordisco).
Giovedì 6 aprile, ore 21.00
PARTIRE DAL BASSO
Incontro con Max Gazzè in occasione della registrazione dell’opera ‘sintonica’ Alchemaya
Moderano Felice Liperi e Tosca
Nello spazio teatrale di Officina Pasolini dal 5 al 7 aprile Max Gazzè registrerà Alchemaya, il suo nuovo progetto artistico. Un’opera originale suonata insieme alla Bohemian Symphony Orchestra di Praga, il cui debutto è previsto il 3 aprile al Teatro dell’Opera di Roma. Il concerto sarà articolato in due parti: la prima è un’opera originale in cui Gazzè e il fratello Francesco fondono insieme, attraverso nuove composizioni, gli approfondimenti esoterici condotti negli ultimi venti anni; la seconda parte propone brani tratti dal repertorio storico di Gazzè riarrangiati in chiave “sintonica”, un neologismo creato appositamente per definire il concetto di integrazione tra strumenti sinfonici e sintetizzatori.
In occasione della registrazione il 6 aprile Officina Pasolini propone un incontro aperto al pubblico con Max Gazzè, moderato dl giornalista Felice Liperi e Tosca. L’appuntamento rappresenta un passaggio ideale per proseguire nel percorso di ricerca e innovazione avviato dall’Officina delle Arti PPP nel campo della comunicazione, del teatro e della canzone. Il cantautore romano si è imposto, infatti, come modello di grande interesse per studenti e pubblico in quanto capace come pochi altri nel panorama italiano di far convivere grande tradizione melodica con forme e stili della modernità pop. A partire dall’alter ego “Maximilian”, protagonista virtuale del suo ultimo album, con cui ha arricchito di fantasia un lavoro già elettrizzato dal suo spirito pop giocoso e colorato, rappresentato in quel lavoro da titoli come La vita com’è e Ti sembra normale, animati da una frenesia contagiosa e particolarmente amata dal pubblico più giovane. Questa empatia con le nuove generazioni in realtà è solo un aspetto dello spirito eclettico e surreale che spesso esprime attraverso filastrocche semplici ma dai testi spesso complicati. Una varietà di atmosfere che contribuisce a rappresentare questo album ma anche altri indietro come La favola di Adamo ed Eva, Antecedentemente inedito, Tra l’aratro e la radio, tutti affrontati come viaggi musicali fantastici di Maximilian, sorta di Barone di Munchhasen dei nostri giorni, oltre il tempo e lo spazio. D’altra parte Gazzè è un cantautore fantasy per eccellenza in grado di costruire narrazioni mirabolanti in musica, come accadde qualche anno fa con Io e mio fratello, lo spettacolo/concerto in cui conduceva gli spettatori alla scoperta della relazione artistica tra lui e il fratello Francesco, autore dei testi di molte sue canzoni. Proprio da lì sono emerse le melodie dirette e suadenti che Gazzè è stato capace anche di trasformare in
Show multimediali e di costruire percorsi che si muovono fra ambientazioni musicali immaginarie e talento poetico semplice e surreale.
Un’Officina multimediale come PPP, intende anche scoprire la dimensione istrionica di Gazzè, particolarmente nota quando vestiva i panni del lunatico protagonista di Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo. Un ruolo che si sovrappone a quello preponderante di bassista autore di canzoni dallo sguardo obliquo e bizzarro condite da suoni elettronici e acustici dalla forte vena modernista. Un versante molto importante da esplorare da parte di un gruppo di giovani studenti che guardano con grande urgenza al futuro della canzone.
OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI
L’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, che non a caso prende il nome dal grande artista distintosi per la sua vocazione interdisciplinare, nasce tre anni fa con lo scopo di seguirne lo spirito e il percorso: esaltare le singole specificità degli studenti evitando la “formazione in serie”, che troppo spesso caratterizza scuole e talent.
Promossa dalla Regione Lazio con il Fondo Sociale Europeo in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre e il Conservatorio Santa Cecilia, la nuova sede di Officina Pasolini è stata inaugurata lo scorso 30 novembre negli spazi “Ex Civis”, a due passi dal ministero degli Esteri.
Una casa per giovani artisti e allo stesso tempo un luogo pubblico integrato nella città per produrre e diffondere cultura
Accoglie 75 studenti tra i 18 e 35 anni (25 per sezione), selezionati attraverso un bando e una successiva valutazione, per i quali la partecipazione ai corsi è gratuita.
MARZO:
28 MAR // ore 19.00
Officina Pasolini Visioni
Proiezione del film I love radio rock di Richard Curtis
Introduzione Gianni De Berardinis
TRAILER: https://youtu.be/vi2AWXIE7cg
29 MAR // ore 21.00
Officina Pasolini #Incontri
Dichiarazioni d’INDIEpendenza
Incontro con Motta, Giovanni Truppi, Bianco e Cassandra Raffaele moderato da Felice Liperi
Partecipano Niccolò Fabi e Tosca
APRILE:
1 APR // h.21.00
Officina Pasolini #Canzone
Une belle histoire
Concerto dei giovani artisti della sezione canzone a cura di Pilar
6 APR // h.21.00
Partire dal basso
Incontro con Max Gazzè in occasione della registrazione dell’opera ‘sintonica’ Alchemaya
OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI
CIVIS | Viale del Ministero degli Affari Esteri 6 | ROMA
INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI