Nei giorni scorsi con un dettagliato servizio giornalistico abbiamo denunciato le varie problematiche che sull’isola d’Ischia attanagliano l’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno dove tra carenza di medici e pazienti ricoverati sulle barelle nei corridoi a causa dell’atavica carenza di posti letto, l’utenza vive sulla propria pelle disagi che non avrebbero modo di esistere in un paese degno di poter essere definito civile e dove per gli utenti l’unica garanzia è attualmente rappresentata dalla professionalità e dalla disponibilità di medici e infermieri costretti, per questi motivi, a lavorare sempre in piena emergenza. Ma come se tutto questo non bastasse, in questi giorni sul nosocomio lacchese si è abbattuta una nuova “tegola”. Infatti da ieri 1 marzo 2017 è andato in pensione il Dott. Attilio Conte, apprezzato e stimato primario del reparto di ginecologia che al “Rizzoli” ha avuto il merito di introdurre e praticare per primo gli interventi in laparoscopia e quelli di esportazione dell’utero per via vaginale. Una tecnica rivoluzionaria rispetto a quella per via addominale che sull’Isola si eseguiva prima del 1977, l’anno in cui Conte ha iniziato il suo quarantennale primariato durante il quale ha fatto nascere ben 18.000 ischitani e cioè un quarto dell’attuale popolazione isolana che conta circa 70.000 abitanti. E così con il pensionamento del Dott. Attilio Conte, dopo quella di ortopedia dove in determinati giorni e fasce orarie non sono garantite neppure le emergenze, anche la pianta organica di ginecologia attualmente risulta sottostimata e priva dell’importantissima figura del primario. Intanto il Dott. Conte ha dato la sua piena disponibilità ad accettare eventualmente l’incarico, previsto dalla Legge per i dirigenti in quiescenza, di collaborazione gratuita per un anno nel reparto dove ha rappresentato per un quarantennio un importante punto di riferimento per tutta la collettività isolana.
di Gennaro Savio