Il confezionamento dei prodotti farmaceutici, in vista dell’importanza che questi ricoprono per la salute pubblica, devono seguire precise norme vigenti a livello nazionale ed internazionale. Ovviamente blister, flebo, fiale e quant’altro non devono assolutamente contenere anche la minima traccia di impurità. Inoltre è importante che gli involucri proteggano fino alla data di scadenza il contenuto e che siano progettati per non alterare le proprietà curative per le quali sono somministrati.
Norme europee a tutela del consumatore del farmaco
Come riportato in questo approfondimento di Barre Antistatiche dedicato al confezionamento dei farmaci, infatti, l’industria farmaceutica deve sottostare a specifiche norme europee. Queste stabiliscono gli standard di pulizia ed igiene per la produzione dei medicinali e la successiva commercializzazione. Se i prodotti risultassero non conformi a tali norme, dunque, verrebbero ritirati dal mercato perché non ammessi al consumo.
Il rispetto delle norme di igiene e conservazione dei farmaci pone le aziende farmaceutiche dinanzi a numerose sfide quotidiane tra cui la produzione di sprechi e l’inceppamento dei macchinari causato dall’accumulo di cariche elettrostatiche. Questo si verifica proprio perché le aziende farmaceutiche hanno a che fare quotidianamente con materiali da imballaggio neutri, ovvero soggetti all’accumulo di cariche elettrostatiche quando vengono a contatto con macchinari che scorrono a gran velocità.
Elettricità statica e ambienti asettici
Il fenomeno si verifica anche per via dell’obbligo di rispettare le norme igieniche che prevedono un ambiente di lavoro asettico. Questo corre il rischio di contaminarsi proprio per via dell’elettricità statica che, in assenza di apposite soluzioni di contrasto, può causare una serie di problematiche tali da invalidare la produzione, inceppare i macchinari e causare danni ai collaboratori.
Un ambiente asettico è definito come uno spazio altamente igienizzato e sanificato, ove non vi sia alcuna forma di contaminazione esterna. Un luogo incontaminato, quindi, sarà privo di agenti infettivi, agenti patogeni e germi nel pieno rispetto delle principali norme igieniche applicate per farmaci e alimenti. Le linee guida e le norme che regolano la produzione sono contenute nella direttiva 91/356/CEE rispetto ai medicinali umani.
Questa norma risale al 1991 che opera in concomitanza con la direttiva 91/412/CEE per i medicinali ad uso veterinario. Queste due norme rappresentano il sistema vigente di autorizzazioni alla commercializzazione a cui si conformano tutti i Paesi membri dell’Unione Europa.
Soluzioni per industrie farmaceutiche
Per rendere asettico l’ambiente produttivo, quindi, è necessario eliminare tutte le possibili fonti di contaminazione. Tra queste vi è l’utilizzo di sistemi di dissipazione e di eliminazione delle cariche elettrostatiche che provocano sollevamenti di polveri, disallineamenti dei materiali di imballaggio e inceppamenti dei macchinari.
Peraltro il surriscaldamento dei macchinari unito alle polveri librate in aria può causare incidenti pericolosi per gli operatori addetti al controllo di produzione. Le cariche elettrostatiche, infatti, in presenza di materiali neutri che sfregano su superfici ad elevate velocità possono causare incendi ed esplosione nei casi più gravi.
Per tali ragioni l’industria farmaceutica è tenuta a configurare ambienti produttivi dove sia garantita la sicurezza dei farmaci e quella delle persone. Grazie a soluzioni come le barre ionizzanti è possibile garantire, al tempo stesso, la qualità del farmaco e l’incolumità delle persone.