La dieta mediterranea è ormai patrimonio dell’UNESCO, ma in cosa consiste il patrimonio della cultura italiana, che affonda le sue radici nella storia della nostra gente? La cucina mediterranea è uno stile di vita che va dal concetto di SLOW FOOD al vivere, produrre e acquistare seguendo il concetto di chilometro zero. Questa dieta ha le sue origini nella cultura contadina italiana ed è proprio per questo che rappresenta l’intero territorio italiano e la sua grande varietà.La dieta mediterranea è una cucina fondamentalmente semplice, ma molto curata e attenta anche ai dettagli e alle materie prime. Non c’è bisogno di fare molti esempi per spiegare questo concetto, visto che alcuni dei piatti più prelibati e sani alla base di questa dieta vengono preparati con pochissimi ingredienti. Tra questi assume un ruolo centrale l’utilizzo dell’olio extravergine d’oliva, che si può trovare in molte regioni italiane, ma che è una caratteristica principale del Sud e in particolare di regioni come Puglia, Sicilia e soprattutto Calabria.
Uno stile di vita che è anche filosofia, tradizione e cultura, visto che attorno ad un piatto semplice si manifesta la nostra voglia di convivialità.Non è semplicemente un modo di mangiare o una dieta ma, piuttosto, un insieme di saperi, abitudini sociali e tradizioni culturali che sono state storicamente tramandate dalle popolazioni contadine fino ai giorni nostri. Tralasciando però l’elemento culturale e tradizionale, che è comunque importante e non va sottovalutato, oggi in Calabria si produce dell’ottimo olio d’oliva, che viene catalogato in base alla zona in cui viene prodotto e confezionato.
Molti frantoi calabresi si sono organizzati e hanno ottenuto la denominazione IGP, il ché vuol dire attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione. Nonostante i prodotti di denominazione DOP e IGP abbraccino diversi campi della filiera agro-alimentare, quelli più rinomati riguardano appunto la produzione di vino e di olio d’oliva. Nel sud Italia viene coltivato oltre il 75% dell’olivo diffuso sul nostro territorio. Questo ha reso alcune zone famose nel mondo per questo genere di coltura e per il settore agro-alimentare che oggi costituisce una parte importante per la produzione di olio extravergine d’oliva. In Calabria si produce olio d’oliva in tutte le province, ma ci sono centri di eccellenza che si sono fatti conoscere per via dell’extravergine che è competitivo rispetto a quello di altre aree geografiche come la Toscana e altre aree del centro sud.
L’economia del territorio e la valorizzazione dei prodotti specifici della terra
La diffusione del modello alimentare mediterraneo e della coltivazione a km zero ha comportato nel corso del tempo un aumento della domanda di prodotti naturali (frutta, verdura, cereali, legumi…) e loro derivati (olio, vino, pasta, pane, sottaceti)creando occupazione e diventando fonte di reddito per le imprese delle regioni mediterranee, in particolare del Sud Italia. Questo è quello che viene appunto definito come la valorizzazione del territorio. La diffusione della dieta mediterranea rafforzerebbe i prodotti italiani, soprattutto del Sud Italia: oggi l’economia di queste regioni è ancora basata, infatti, sull’agricoltura e sul turismo. Il connubio tra cibo e cultura contadina rappresenta un’offerta turistica sia culturale che ludica in grado di promuovere l’intero territorio italiano ed in particolare le aree meridionali.
Un modello ecosostenibile da seguire
Nel corso degli anni si è parlato sempre più di un modello ecosostenibile da seguire per la Calabria, ma è solo valorizzando le aziende e i centri di eccellenza della produzione agroalimentare che questo potrà avvenire. Proprio per questo motivo è necessario individuare e promuovere quel tipo di olio extravergine d’oliva di qualità che non dovrebbe mai mancare sulle tavole di chi, per turismo o per altre motivazioni, farà visita su questo territorio.