L’energia rinnovabile sta diventando sempre più importante nel panorama energetico globale, grazie alla sua sostenibilità e alla sua capacità di ridurre l’impatto ambientale.
Tutt’oggi, ci sono ancora sfide da affrontare per garantire una transizione completa verso un futuro energetico più sostenibile, come l’efficientamento energetico degli edifici, la promozione capillare da parte dei governi all’utilizzo di tecnologie energetiche più pulite e la sensibilizzazione ad un uso sempre più responsabile.
Se da un lato risulta corretto considerare queste fonti quasi inesauribili, dall’altra bisogna non dimenticare che per alcune di esse l’efficienza produttiva è fortemente influenzata dalle condizioni meteorologiche.
L’energia prodotta da apparecchiature che utilizzano il vento (eolico) o il sole (fotovoltaico) è la prima che risente delle condizioni atmosferiche.
Basti pensare a un parco fotovoltaico con migliaia di pannelli solari che in giornate totalmente coperte può anche non produrre alcuna energia (invece delle centinaia di Megawatt) o ai parchi eolici che in giornate senza vento sono notevolmente inefficienti.
Ecco perché al fine di garantire una completa disponibilità energetica, le fonti di energia rinnovabili in italia devono essere combinate tra loro.
Non è raro trovare infatti compagnie energetiche che utilizzano la produzione proveniente da diverse fonti per garantire le forniture.
L’Italia nella sfida energetica globale
Nel 2022 l’approvvigionamento da fonti sostenibili nel mondo copriva il 6%. Questo dato si stima possa arrivare fino al 6.5% entro la fine del 2023.
In Europa invece l’abbattimento delle emissioni fino al 55% è l’obiettivo da centrare entro il 2050.
L’Italia nella produzione e utilizzo di rinnovabili ha fatto negli ultimi anni enormi progressi.
Si stima che circa il 19% dell’energia totale prodotta sia green, grazie soprattutto agli investimenti fatti dalle compagnie energetiche sul territorio nazionale.
Il parco fotovoltaico da 103 megawatt in Puglia è una testimonianza concreta dell’impegno del paese verso l’efficientamento produttivo energetico.
Il governo in questi anni ha incentivato la migrazione verso le rinnovabili e la graduale dismissione del fossile. il 21 Gennaio 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha rilasciato il Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima (PNIEC), poi integrato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il suo obiettivo sin dalla sua prima stesura è quello di incentivare l’approvvigionamento energetico, il potenziamento delle strutture di distribuzione oltre all’efficientamento degli edifici e lo stimolo all’investimento nelle nuove tecnologie attraverso l’emanazione di finanziamenti.
Un’altra politica del governo è stata quella di adottare diverse strategie e incentivi per promuovere l’utilizzo delle rinnovabili.
Nel 2020, è stata introdotta la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN), attraverso la quale si prevedeva di aumentare la quota di energia sostenibile al 55% entro il 2030.
Oltretutto sempre in quel periodo il governo ha anche introdotto incentivi fiscali per le famiglie e le aziende che investono in tecnologie green, come la detrazione fiscale per l’installazione di pannelli solari o di impianti geotermici.
L’Italia nella sfida energetica nazionale
La produzione energetica dalle fonti sostenibili generalmente è caratterizzata dalla morfologia del territorio.
Il sud Italia ad esempio è il polo incontrastato per la generazione di energia fotovoltaica. Cosa notevolmente incentivata dalla loro ingente esposizione solare durante la maggior parte dell’anno.
L’idroelettrico invece è una della fonti primarie del nord Italia. La Lombardia conta impianti per oltre 1.100 megawatt prodotti da diverse centrali.
Il Piemonte non è da meno con le sue centrali anch’esse che superano i 1.000 megawatt. L’Emilia Romagna, la Liguria e il Veneto sono solo alcune delle altre regioni italiane nelle quali sono presenti altre centrali idroelettriche.
Il geotermico invece è un mezzo di produzione pressoché presente solo al nord Italia.
Sebbene il territorio Italiano presenti diverse zone adatte all’estrazione di calore per la generazione di energia, la zona vicentina è quella più industrializzata in questo settore.
Sfortunatamente il Bel Paese, in Europa, per via della storia e delle sue caratteristiche geografiche possiede uno dei tassi percentuali più bassi in materia di efficienza energetica degli edifici.
Questo pone l’attenzione su quanto ancora sia lunga la strada da percorrere al fine di adeguare la maggioranza delle strutture edilizie. Ciò richiede un maggiore impegno del governo e degli investitori privati, al fine di incentivare l’installazione di queste tecnologie e di aumentare la loro capacità di produzione.
L’adozione di tecnologie energetiche più pulite per gli edifici non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale, ma può anche avere un impatto positivo sull’economia.
Ad esempio, il fotovoltaico sta diventando sempre più economico e competitivo rispetto all’energia tradizionale, creando nuove opportunità per le imprese che operano in questo settore.
In sintesi, l’Italia sta facendo progressi significativi nella produzione e nell’utilizzo di energia pulita.
Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare per garantire una transizione completa verso un futuro energetico più sostenibile. Il governo e gli investitori privati devono continuare a incentivare l’adozione di tecnologie energetiche pulite e l’efficienza energetica degli edifici per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la crescita sostanziale delle rinnovabili.