Un obiettivo, che prende forma e si modifica nel tempo da tanti altri, è il punto fermo dell’artista Anna Marinelli.
La piacevolezza dell’estetica è un suo obiettivo importante, per lei, un’artista, che tende a portare una personale positività nell’arte.
Anna Marinelli, cerca un punto d’incontro, tra la prospettiva profonda e la concezione sostanziale della materia, quasi un rapporto reale tra esistenza e mondo.
L’analisi, parte da una ricerca esistenziale, quasi una sonda, che porta in superficie frammenti di un tesoro dimenticato negli anfratti della propria anima, la pittura di Anna Marinelli, possiede diverse chiavi di rappresentazione e di lettura, formate da intonazioni cromatiche proiettate senza indugi e pentimenti verso il futuro.
L’artista, enuncia l’immaginazione dell’opera, nell’intimità stessa della percezione, il suo lavorio segreto, si tramuta da oggetto percepito in oggetto contemplato.
Così, come il sogno, è non tanto il riposo notturno, quanto l’esperienza notturna, l’analisi delle latenti emozioni e dell’esperienza, non sono solo ricordi del giorno, ma soprattutto sono forme e colori visti e vissuti durante il giorno.
Lo sguardo nell’analisi, vola compiaciuto tra le trasparenze dell’anima, fino a propagarsi tra infinite moltitudini di striature cromatiche, che rimandano all’esperienza vissuta, che ha segnato, la sua attiva esistenziale.
E’, una fenomenologia personale, la scelta di esplorare il vivere quotidiano, per poi raccontarlo con il fragore dei colori sulle tele, nell’attimo emozionale, della stessa creatività.
Un filo sottile, di materia umile, ma preciso e deciso nel suo essere, la collega involontariamente ai miti del passato e si proietta, senza tentennamenti verso il futuro.
I suoi lavori si muovono, su di una tavolozza e su trame, personali e sociali ripercorrendo e rappresentando, con una reale sintesi materica – cromatica, la primaria concezione, che il colore è vita.
Anna Sciacovelli