Il 2018 è stato l’anno in cui le buste biodegradabili hanno fatto ingresso per la prima volta. Si tratta di buste utilizzate per frutta e verdura che vengono distribuite a pagamento all’interno dei supermercati nel momento in cui si effettua l’acquisto di prodotti sfusi. In merito a questo argomento, è possibile affermare che un consumatore ha la possibilità di portare da casa dei sacchetti riciclabili. Cerchiamo di fare chiarezza su questo argomento tanto spinoso che per molto tempo ha causato numerose discussioni.
Prima di iniziare, è bene sapere che si tratta di elementi che possono essere acquistati su Ideal Cart, un sito che offre prodotti di alta qualità e che sono in grado di rispettare l’ambiente al 100%.
La normativa in vigore sulle buste biodegradabili per frutta e verdura
Dopo la nascita della legge delle buste biodegradabili, è stata inserita al suo interno anche un’ulteriore norma che ha lo scopo di evitare una procedura di infrazione iniziata dall’Unione Europea. È molto importante ricordare che il nostro Paese è stato il primo ad utilizzare le buste biodegradabili.
Gli obiettivi che si vogliono perseguire con questa norma è quello di limitare la riduzione degli imballaggi con lo scopo di diminuire l’impatto ambientale. Ed è per questo motivo che si è deciso di sostituire le buste di plastica con sacchetti biodegradabili ultraleggeri. In modo particolare, le buste in questione devono appartenere alle seguenti categorie:
- buste di plastica che possono essere utilizzate per trasportare la merce dal punto vendita all’esterno;
- buste di plastica con uno spessore inferiore a 50 micron;
- buste di plastica oxo-degradabili realizzate con materie plastiche al cui interno sono presenti additivi;
- borse di plastica compostabili e biodegradabili.
Il motivo della nascita della polemica sulle buste biodegradabili
Quindi, come abbiamo visto, lo scopo delle buste biodegradabili è quello di diminuire il consumo di imballaggi in plastica. Come ben sappiamo si tratta di elementi che creano problemi enormi all’impatto ambientale. Si tratta comunque di una scelta che ha portato dietro numerose polemiche in quanto la legge afferma che queste buste di plastica non possono essere date a titolo gratuito, ma devono essere conteggiate all’interno dello scontrino o della fattura. In questo modo i commercianti si vedono costretti a far pagare la busta biodegradabile per ogni tipo di frutta o verdura acquistata.
Le buste in regola con questa norma sono soltanto quelle con uno spessore inferiore a 15 Micron e che vengono utilizzati per motivi di igiene, ossia per raccolta di cibi sfusi.
Perché devono essere fatti pagare
Queste buste vengono fatte pagane proprio per dare un valore al prodotto appena introdotto che ha come scopo quello di ridurre l’inquinamento. Solo se una busta biodegradabile viene pagata, un consumatore gli offre un’importanza maggiore rispetto ad un qualcosa che riceve gratuitamente.
In fin dei conti si tratta di una spesa di pochi centesimi di euro che cambiano in base al tipo di commerciante che si ha di fronte
Quindi, in conclusione, si tratta di una norma che è stata inserita per salvaguardare l’ambiente e per fare in modo di lasciare ai nostri figli un pianeta sano in cui vivere crescere.