Mentre la diffusione del nuovo Coronavirus ha superato un milione di casi in tutto il mondo, la sanità italiana ha iniziato a prepararsi all’impatto che la fase 2 e la futura fase 3, che potremmo fare iniziare indicativamente una volta riaperte in toto le attivitò a fine estate, potrebbe causare negli ospedali, qualora si verificasse un incremento repentino dei casi, a causa dell’allentamento del lockdown.
Nelle diverse aree del Paese, si stanno allestendo ospedali temporanei per incrementare il numero di posti letto e le aree di terapia intensiva, che potrebbero servire per aiutare a combattere la pandemia, che ha causato migliaia di decessi nel nostro Paese.
In questa situazione di emergenza, la Campania è tra le regioni italiane che sicuramente sta soffrendo maggiormente. La situazione è chiara perché i cittadini che hanno la sventura di sentirsi male, trovano i Pronto Soccorso pieni, si ritrovano in ospedali in cui è evidente la carenza di spazi, di personale e di mezzi. Una soluzione come la televisita potrebbe aiutare nei casi più gravi e complessi, specie quando non è necessaria la presenza del paziente in ospedale, e anzi è sconsigliata proprio per evitare assembramenti, ma naturalmente non sempre è possibile.
La domanda sorge spontanea: quanto ancora durerà questo stato di emergenza?
Una parola che si sente sempre più spesso nell’ultimo periodo è overcrowded. Ed è questa la situazione di molti ospedali campani nelle ultime settimane, strapieni, a tal punto da non poterci entrare più nessuno.
Eppure l’emergenza Sars-CoV2 ha necessariamente introdotto una serie di cambiamenti, perché si è compreso che per scongiurare i contagi, è necessario seguire protocolli assai rigidi e numerose cautele, la prima delle quali è proprio evitare di intasare troppo gli ospedali.
Ma proprio un mini-dossier del 118 dell’Asl Napoli 1 Centro mette in luce quanto la sanità campana rischia di non reggere l’impatto della fase 2. I contagi scendono così come i morti e i malati di Covid-19 ricoverati in ospedale. Ma con l’allentamento del lockdown c’è il rischio che i casi aumentino. Eppure ci si trova in una situazione in cui diversi ospedali vengono chiusi per sanificazione, altri chiudono per sovraffollamento nei loro Pronto Soccorso, altri sono dedicati all’emergenza Covid e altri ancora comunicano l’esaurimeto di posti letto.
Mancano anche le barelle e sono tanti i pazienti in attesa dei risultati dei tamponi. E in questa situazione la sanità campana rischia davvero il collasso.