Il treno per Trento, portava circa venti minuti di ritardo sulla tabella di marcia, la gioia di ritrovare i miei amici dopo circa tre anni di lontananza mi toglieva il respiro, non vedevo l’ora di riabbracciare la mia amica Lucia.
La stazione si presentò silente e solitaria solo in lontananza una sagoma di una giovane donna con un giovane al suo fianco, dal suo andare mi parve di riconoscere la mia amica e al suo fianco il figliolo Tobia ma non ne ero certa. Ero indecisa, se proseguire verso la città o riprendere il treno e tornare sui miei passi e al sicuro nella mia città di provenienza Bari, l’incertezza creava l’imbarazzo della scelta, una voce che conoscevo bene, mi giunse all’orecchio ”Anna mi ha confermato la sua presenza su questo treno” allora decisa scesi dal vagone dicendo a voce alta “Sono qui Lucia, sono qui”. Non più parole ma abbracci e baci. La stanchezza si presentò seduta stante, annullando la mia sicurezza, la felicità di aver raggiunto la mia amica. Un ristoro veloce, una corsa per arrivare alla sua casa in centro a Trento chiesi scusa per la stanchezza e sotto le coperte trovai ristoro addormentandomi come un ghiro. Il nostro programma era la visita al parco artistico dove l’arte contemporanea e la natura, in un felice connubio s’incontravano, un patrimonio artistico da visitare e vivere nello stesso tempo.
Decidemmo, che il giorno dopo avremmo articolato bene il da farsi, quel primo giorno di sosta lo volevo dedicare a visitare la città di Trento, che mi accoglieva con una serena e calma giornata.
Prima tappa, al Castello del Buon Consiglio con affreschi tardi medievali, posto su di un colle fuori dalle mura della città che fu residenza di Principi Vescovi, della città diventato poi Museo.
Il Duomo dedicato a San Virgilio, con lo splendido Rosone e la cappella Barocca, che sorge nell’ omonima Piazza sulla quale si affaccia anche casa Cazuffi-Rella, una struttura rinascimentale con la facciata affrescata,l’ampia Piazza Duomo con la fontana del Nettuno, Piazza Fiera, Piazza Cesare Battisti, da non tralasciare la visita alla città sotterranea Tridentum, dove si trovano i resti di una strada romana, diversi mosaici di ottima fattura di una casa ben tenuti e conservati. Da non dimenticare la visita al Palazzo del Diavolo e la Chiesa di Santa Maria Maggiore, infine con la funivia raggiungere Sardagna posta a oltre 600 metri d’altezza, dove è possibile sostare sulla terrazza panoramica.
Due giorni volarono e tutto mi sembrava un sogno, il terzo giorno, la sosta al parco della creatività contemporanea.
Miracolo, la natura si fondeva in un dialogo continuo con l’arte, artisti provenienti da tutto il mondo hanno lasciato il segno del loro passaggio artistico e terreno con opere ispirate a paesaggi del Trentino tra le tante, spicca la cattedrale vegetale di Giuliano Mauri, il nido di Nils-Udo, ed infine il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Non avevo parole per la meraviglia che stavo ammirando, mi sentivo una particella infinitesima di un sasso, caduto per puro caso in quel posto fuori dal mondo.
Ultima meraviglia scendendo verso la pianura di Parma ho notato una vasta piantagione di Bambù, mi dissero, che quasi trentamila piante di specie diverse, erano state interrate in circa otto ettari nella grande Masone del Desainer Franco Maria Ricci.
Un vero spettacolo all’aperto tra opere d’arte e natura sono presenti, circa trecento sculture di maestri contemporanei, che hanno trasformato questo rigoglioso giardino in un luogo pregno di umanità profonda, ancorata alla natura, che s’innestano in un valido connubio e con sobrio equilibrio tra storia, arte, natura e tecnologia.
Un incanto per chi ama l’arte e il verde.
Anna Sciacovelli