Dopo un paio di anni di flessione del mercato tornano a crescere le gioiellerie in Italia. Un dato incoraggiante che dimostra come queste attività siano un pilastro dell’economia italiana dal quale difficilmente si può prescindere.
Più nello specifico è con l’anno 2017 che si è iniziato a riscontrare un percorso di flessione nel comparto frutto di tanti fattori: dalla crisi diffusa e generalizzata, fattore che riguarda un po’ tutti i settori, passando per il cambiamento morfologico cui sta andando incontro il mondo in questione. Perché quello della gioielleria è un settore legato a dinamiche tradizionale, un mestiere secolare che deve fare i conti con le novità della rete.
Numeri sulle gioiellerie italiane
Nel quinquennio che va dal 2012 al 2017 si è assistito alla chiusura di molte gioiellerie; da allora il dato è tornato sensibilmente a salire soprattutto grazie alle rete. Ormai quasi il 70% dei player attivi sul mercato è presente in un modo o nell’altro in rete.
Si tratta ovviamente di una presenza che, spesso e volentieri, è più che altro promozionale visto che i prodotti in questione (gioielli) non sono facilmente acquistabili in rete. Per quanto non sono poi così rare l realtà che aprono veri e propri ecommerce, quindi negozi online, di gioielli.
Un mondo articolato e vasto all’interno del quale trovano terreno fertile realtà di ogni genere, come si conviene alla filosofia della rete così inclusiva e poliedrica.
Le gioiellerie in rete
Da segnalare che la crescita degli ultimi mesi legata a nuove attività di gioielleria riguarda soprattutto il nord Italia e meno il meridione. Si parla anche di realtà di dimensioni ridotte dal punto di vista territoriale, città che hanno comunque necessità di avere un punto di riferimento per i propri cittadini: si pensi al caso di una gioielleria a Trento ad esempio, totalmente differente rispetto ad una attività in una grande città come Roma o Milano.
Eppure le gioiellerie aprono in tutta Italia sfruttando anche la rete con riferimento non soltanto ai siti ecommerce o siti vetrina cui si accennava sopra; ma anche a strumenti digitali utili ad affrontare la comunicazione con la propria clientela, come ad esempio i social. Segno evidente che anche in un settore così tradizionale il mondo dei multimedia può rappresentare un valore aggiunto.