Da oltre vent’anni, i servizi di telefonia erotica sono presenti sul suolo nazionale e sembrano resistere alla crisi, tanto che viene spontaneo chiedersi come mai in un momento così difficile per tanti italiani questo settore sia ancora così florido. Quasi quotidianamente sbucano fuori nuovi numeri, in tv, sul giornale e sui cartelloni pubblicitari. Perché? Cosa stuzzica un uomo a chiamare un numero a pagamento? Cosa cerca? Abbiamo cercato di fare un po’ di luce sull’argomento intervistando Selenia (nome d’arte, ndr), un’operatrice erotica che da più di 10 anni lavora nel campo dell’eros via telefono.
C: Ciao Selenia, anzitutto grazie per la disponibilità a rispondere alle nostre domande. Sono davvero tante le persone incuriosite dall’ambito delle hot line, e chi meglio di te dal di dentro può far chiarezza? La nostra prima domanda è questa: vorremmo sapere cosa ti ha spinto ad intraprendere questa particolare attività e se puoi definire la tua vita di donna lavoratrice soddisfacente ed appagante.
S: Sono io che ringrazio voi, è importante per me poter fare un po’ di luce su un mondo purtroppo accerchiato da pregiudizi e false convinzioni. Il nostro paese, inutile negarlo, è conservatore e tradizionalista, spesso bigotto e prevenuto nei confronti del sesso. E qui voglio precisare: il mio lavoro, le linee erotiche sono totalmente distanti della prostituzione! È un’occupazione di call-center, dignitosa e onesta che permette a molte ragazze di mantenersi agli studi, e a molte mamme di far quadrare il bilancio familiare. Ho iniziato a 20 anni, cercavo disperatamente lavoro perché sentivo il bisogno di lasciare il nido dei miei… ho trovato un annuncio su un giornale cittadino, e dopo un colloquio sono stata chiamata per iniziare a lavorare per http://www.telefonoeroticovip.it/, il tutto nel giro di una manciata di giorni. Da allora il mio nome d’arte è Selenia.
C: Immaginiamo che ogni giorno tu riceva chiamate da uomini differenti, dal 18enne curioso al 50enne in cerca di un diversivo più particolare… Ecco, come fai a capire chi c’è dall’altro lato del telefono e cosa sta cercando?
S: Esattamente come per la maggior parte dei lavori, le sottigliezze si imparano con l’esperienza. Con gli anni ho imparato a distinguerli dal tono della voce, dai preamboli che fanno, o a volte son proprio loro a fare richieste esplicite ed aprirsi. Senza contare che il minimo comun denominatore è uguale per tutti: compagnia, perversione e divertimento.
C: Siamo in un periodo di crisi economica, molte famiglie stentano ad arrivare a fine mese, eppure questo settore non sembra risentirne. Da cosa dipende, secondo te?
S: Intanto devo dire che rispetto agli inizi, ora le hot line costano decisamente meno; sono diventate alla portata di tutti, e si può fare una telefonata anche da un cellulare con ricaricabile, quindi hai sempre sotto controllo quanto spendi. Poi non c’è crisi che tenga col bisogno di compagnia, dell’essere ascoltati e del sentirsi appagati.