Un pomeriggio domenicale diverso, nella sala Mozart dell’Associazione Culturale Hamadeus, il direttore artistico, Annamaria Cremona, presenta il Prof Nicola Cutino, che ci parlerà dell’ultima fatica, della scrittrice Adele Dentice, “Il Sole Spezzato”.
Un romanzo, non facile da seguire, per l’altalenante gioco della vita, una donna si trova volontariamente o involontariamente, a salire su di una giostra, che non da spazio alla libertà mentale della protagonista la quale, sbagliando e compromettendosi personalmente, non riesce più a reggere le briglie del proprio cammino, si lasciandosi andare, senza timone e senza nocchiero, su di un mare spesso non navigabile.
Il Prof. Nicola Cutino, ha reso evidente, che noi potremmo essere tanti “Soli Spezzati”, in questa giostra della vita, perché potremmo guardarci allo specchio e non riconoscerci, dimenticare il nostro nome e non ricordarne la provenienza, dimenticando anche chi ci ha generato, è questo dramma o pazzia?
In questa grande giostra della vita, essere o apparire, in questo mondo di maschere, che vagano neglette, senza una meta precisa, senza conoscere il perché del vivere quotidiano, muoversi con incertezza su gambe di legno dinoccolando la nostra entità spingendoci nel caos delle città, confondendoci con altri esseri umani, che si affannano a vivere il proprio destino.
Noi tutti, cerchiamo appagare il nostro egoismo, con una vita disordinata, la volontà di fuggire oltre il seminato, di saltare a piè pari lo steccato, per sentirci liberi dai lacci, che ci legano a filo doppio alle nostre cose, ai nostri affetti, che non rispondono al nostro deiderato.
Il timore, del silenzio assordante del domani, ci spingerà a cercare a tutti i costi, un attimo di speranza e di pace, mentre i nostri corpi e le nostre vesti lacerate, chiederanno urlando vendetta.
Nel vivere quotidiano, l’uomo non può assuefarsi alla spersonalizzazione costante di se stesso, un essere umano, non può accettare di vivere di condizionamenti e deve possibilmente allontanare da se, la massificazione, sia politica, sia societaria, nella quale, perde la propria personalità, caratterizzato dall’annullamento totale dell’individualità, quindi deve sempre essere unica e sola entità, non facente parte della massa.
Non c’è tregua, per gli spiriti liberi, di quella libertà, che può essere costrizione e il disagio si avviluppa attorno alla figura, che non ha nome e nemmeno voce, che si spoglia inesorabilmente della vita, restando un’anima nuda a lavarsi le ferite con puro aceto.
Un essere umano, dove troverà la forza, per sopportare e per ricucire le antiche e nuove ferite, che il corpo e l’anima più non sopportano, quando il vento freddo della morte, raggiungerà il diapason e per morire, lo stesso si raggomitolerà come matassa inerte, allora cercherà nel cavo della mano, il perché, senza avere alcuna risposta.
Al pianoforte, Benny Gambino, ha allietato la serata con l’intermezzo musicale della “Passacaglia” del Compositore Walter Piston; Studio di sonorità n “2” e nirvana del Compositore Erich Bloch, mentre alcuni passi del libro, sono stati letti dalla brava Attrice, Tiziana Basile.
Anna Sciacovelli