Il decreto AIUTI (D.L. 50/2022), focalizzato sulle misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, ha ottenuto il via libera alla conversione anche dall’aula del Senato, e da giovedì 14 luglio è legge. Fra le materie trattate giocano un ruolo fondamentale anche la produttività delle imprese e l’attrazione degli investimenti, le politiche sociali, la crisi Ucraina, il bonus di 200 euro proposto per alleggerire l’impatto dei rincari energetici su famiglie e imprese, lo sblocco delle cessioni del Superbonus 110%, e la geotermia.
In tema di sanità il decreto incrementa di 200 milioni il Fondo sanitario nazionale, contribuendo a coprire i costi più elevati degli Enti del Servizio sanitario nazionale, conseguenza dell’aumento dei prezzi determinato dai rincari delle fonti energetiche.
Il decreto AIUTI cambia la ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche
Il decreto AIUTI (D.L. 50/2022) prevede interessanti novità in tema di geotermia, la tecnologia che utilizza il calore, presente in maniera del tutto naturale sotto la superficie terrestre, per produrre energia perfettamente rinnovabile. La materia è trattata considerando soprattutto gli aspetti legati a ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche. Clicca qui e scopri di più sugli aspetti legati alla tutela dell’ambiente.
Tutte le novità poste in essere dal decreto si possono leggere all’articolo 6, e ai commi che vanno dal 2-bis al 2-sexies.
L’intervento sulla geotermia include “la coltivazione delle risorse geotermiche tra i settori per cui sono attivabili i poteri speciali di veto da parte del Governo”. Il tutto “prevedendo per i titolari di concessioni d’impianti di fonti energetiche geotermiche di corrispondere annualmente 0,05 centesimi di euro per ogni kWt di energia elettrica prodotta dal campo geotermico della coltivazione a favore dello sviluppo sociale, economico e produttivo dei comuni sui cui territori insistono le concessioni”.
Le risorse geotermiche e la Golden Power, disciplina dei poteri speciali del Governo
Il comma 2-bis include la coltivazione per risorse geotermiche considerando la disciplina della “Golden Power”, lo strumento normativo che consente al Governo di porre il veto.
Pertanto, tra i beni e i rapporti di rilevanza strategica per l’interesse nazionale “sono individuati anche fra quelli oggetto di concessioni, comunque affidate, incluse le concessioni di coltivazione per risorse geotermiche”.
L’aggiornamento della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche
Secondo quanto stabilito dal comma 2-ter il decreto affida al Ministero della transizione ecologica il compito d’istituire un tavolo paritetico con regioni ed enti locali interessati, al fine di “aggiornare la normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche”.
Per garantire un “adeguato equilibrio territoriale nella localizzazione delle infrastrutture energetiche” il decreto attraverso il comma 2-sexies affida allo Stato e alle Regioni il compito di assicurare “su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni concernenti l’energia” prevedendo “misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale qualora esigenze connesse agli indirizzi strategici nazionali richiedano concentrazioni territoriali di attività, impianti e infrastrutture a elevato impatto territoriale”.
L’energia geotermica è motivo d’interesse anche da parte dell’Ue. In occasione della revisione della legislazione europea sul clima, disposta per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, è stato infatti compiuto un passo essenziale in aiuto della geotermia, mettendone in evidenza le opportunità e il potenziale.