Frutto leggendario, il cedro fu il primo degli agrumi a diffondere nel Mediterraneo, il suo intensissimo profumo. Narra un’antica leggenda, che il cedro nacque in cielo e fu donato da Giunone a Giove il giorno delle loro nozze. Rappresentazioni di quest’ agrume si hanno in affreschi e mosaici greco-romani; già Plinio il Vecchio, spesso lo menziona nella Naturalis Historia.
Non fu da meno lo scrittore Ludovico Ariosto, che nell’Orlando Furioso, descrive i frutti, i fiori e la maestosità della pianta e la conservazione della stessa per la sua preziosità. Diverse sono le teorie riguardo all’origine del cedro. La pianta è originaria dell’India, fu introdotta nel bacino del Mediterraneo, dove è coltivato da moltissimo tempo, si dice sin dall’epoca romana, ora coltivato anche nel nostro paese. Fu introdotto in Europa da Alessandro Magno e in Calabria dagli Ebrei durante il primo secolo dell’era Cristiana, poiché i frutti e i rami venivano utilizzati dagli israeliti per la “Sukkoth”la loro ricorrenza più importante ancor oggi festeggiata con solennità in zona,tanto che quasi tutta la produzione della Calabria viene assorbita per celebrarla. Alla fine dell’estate giungono sulla cosiddetta” Riviera dei Cedri” i rabbini a raccogliere personalmente da piante non innestate, i cedri che servono per onorare e festeggiare il loro antico ricordo,quello del passaggio e attraversamento del deserto.
Durante il periodo estivo, è possibile dissetarsi con il suo succo la cedrata, dissetante e corroborante, alcuni lo bevono in tutti i mesi dell’anno.
Pianta molto sviluppata e longeva, la raccolta dei frutti, inizia da ottobre e termina a metà dicembre il frutto è molto grosso tanto da pesare circa un chilogrammo, molto ricco di sali minerali e di vitamina C. Il cedro svolge un’ottima azione disinfettante e depurativa, la buccia e i suoi fiori sono largamente usati in profumeria e nella preparazione dei anditi. Il Cedro dalla buccia liscia, è coltivato lungo la Riviera dei Cedri, tra Totora e Cetraro, provincia di Cosenza, il frutto del cedro, solitamente, è trasformata in canditi, poi usati per la preparazione dei diversi dolci detti pannicelli tipici dolci a base di frutta confezionati con uva passa prodotta a Verbicaro, sempre in provincia di Cosenza, gli acini d’uva vengono avvolti in foglie di Cedro, poi legati con filo di rafia che forma un piccolo sacchettino.
Anna Sciacovelli