Ho conosciuto lo scrittore Gaetano Barreca, circa tre anni fa, una breve telefonata da parte sua seguita dall’ incontro in un bar cittadino, una presentazione formale, un breve dialogo sui miei lavori, sui libri scritti e cose ancora in nuce, una breve passeggiata in Corso Vittorio Emanuele, formulando un dialogo a mezza voce scambio telefonico e postale.
La partenza per Londra, poi la sua presenza costante, sulla pagina di Facebook a chiedere attraverso un intreccio di amicizie, notizie sulla e della città di Bari, alla ricerca di momenti di vita reale inserendo personaggi della città vecchia, questo continuo documentarsi attraverso l’esplorazione individuale e singolare nel contempo, per poter scrivere il nuovo romanzo dal titolo “Dopo il funerale”.
Uno spaccato di vita quotidiana, vissuta nelle corti e in un condominio brulicante, di gente di vario ceto, che cerca di emergere attraverso il percorso Universitario dei figli, i quali con una laurea in tasca, possono migliorarsi e migliorare la qualità della vita anche dei parenti.
Un tracciato segmentato, dal sogno di una famiglia, che ha raggiunto lo scopo di avere un figlio laureato, sul vivere reale di una città negli anni dal 1950 al 1970, in un condominio della zona Madonnella, Bari attualmente città Metropolitana, che si avvolge, ancor oggi , in un groviglio di situazioni positive e negative del vivere, con tanta voglia di cambiare per sempre l’attuale quotidianità. Personaggi che vivono la periferia della città e si accettano con pregi e difetti, quasi punto di forza per continuare a vivere, in uno scenario spesso ironico, che si lasciano passivamente, travolgere e sconvolgere dagli avvenimenti.
Questa convivenza condominiale, che unisce e nel contempo divide, una lettura, sul modo di comportarsi, in questa storia dall’apparenza strana, si svolge un dramma nel dramma.
L’autore Gaetano Barreca, usa uno stile di scrittura brillante e molto scorrevole che tengono viva l’attenzione, coinvolgente e nel contempo in grado di trasmettere ai giovani un grande insegnamento. Un romanzo curato, che lascia il segno, che fa sognare i giovani adulti, con il ritorno alle loro marachelle di fanciulli, dove nei ricordi riemergono le solitudini, ricordi del passato e la realtà, che li avvince e li stritola come foglie al macero del proprio destino. I personaggi che nel tempo si perdono e si ritrovano, in un crogiolo di situazioni le più disparate, con la voglia di rinascere totalmente a nuova vita economica e culturale.
Anna Sciacovelli