La diffusione capillare delle sigarette elettroniche in tutta Italia, ma anche nel mondo, ha fatto sorgere delle lecite domande circa la pericolosità di questa pratica e l’eventuale dannosità delle sostanze contenute nei liquidi per sigarette elettroniche. L’attenzione si è particolarmente concentrata su questi aspetti dopo una serie di casi di infezioni polmonari negli USA tra giovani che utilizzavano sigarette elettroniche giornalmente.
Questo ha sollevato la questione e spinto gli scienziati a iniziare degli studi volti a verificare se la sigaretta elettronica fa male e, nel caso, quale sia la sostanza responsabile. On line è possibile reperire molte informazioni sull’argomento che aiutano a farsi un’idea, come ad esempio questa pagina.
La comunità scientifica non è ancora stata in grado di dare una risposta definitiva sulla nocività della sigaretta elettronica, salvo confermare che, in ogni caso, è meno tossica della sigaretta classica.
– Il dibattito
La sigaretta elettronica ha acquisito un posto di rilievo nella quotidianità degli americani. Nel corso del 2018-2019 si è assistito a un incremento di casi di infezioni polmonari. Tutti avevano queste caratteristiche: erano giovanissimo e svapavano tutti i giorni. L’allarme si è espanso ovunque, anche in Italia, dove, per precauzione, la sigaretta elettronica è stata catalogata come un rischio intermedio, per la possibilità di lievi danni che, a quanto riportato oltreoceano, poteva comportare.
Alcuni studi al riguardo sono stati condotti sugli animali, in particolare sui topi e sembrava che effettivamente ci fossero dei danni, diversi da quelli che comportano la sigaretta classica e la nicotina, sui polmoni. E’ stato allora supposto che fosse il glicole propilenico (una delle sostanze di cui è composto il liquido di base) a fare male nel lungo periodo. Altri suppongono invece che siano gli aromi, a maggior ragione per il fatto che non è sempre molto chiaro da cosa siano composti, sono i responsabili di una eventuale tossicità.
Ai risultati dello studio subito sopra descritto si sono contrapposti quelli derivanti da altre ricerche che, al contrario del primo, non hanno rilevato caratteri nocivi nelle sostanze contenute nelle sigarette elettroniche, se non, ovviamente, la nicotina, quando contenuta nell’e-liquid. Lo studio sui topi è stato dunque criticato innanzitutto perché condotto sugli animali e non sull’uomo, dato che la diversa conformazione fisica e organizza molto spesso porta a risultati contrapposti in questo tipo di ricerche.; dunque, una conferma sull’uomo si pone come necessaria. Inoltre, si è obiettato come il glicole propilenico sia utilizzato come additivo alimentare e nell’industria cinematografica per fare il fumo delle scenografie dei concerti o degli spettacoli. Il suo utilizzo è pertanto piuttosto comune e sembra strano che possa essere dannoso e, comunque, non sono emerse ancora prove della loro nocività a lungo termine.
Chi avrà ragione?
– Possibili cause e soluzione
Dare una risposta all’interrogativo da ultimo avanzato non è sicuramente semplice, ma alcuni dati possono essere d’aiuto per verificare se nel nostro paese e in Europa sono state prese comunque misure adeguate.
Dallo studio dei casi emersi negli ultimi anni negli USA e, soprattutto, dei liquidi in commercio, si è scoperto che molte erano le aziende che violavano i precetti circa la composizione dei liquidi per sigarette elettroniche indicate dalle leggi statali o federali. Oltre a questo, è pratica piuttosto frequente negli Stati Uniti d’America quella del fai-da-te, cioè la preparazione di liquidi in casa, a proprio piacimento. Questo significa che non siano infrequenti i casi in cui lo stato non abbia il controllo sulle sostanze che vengono introdotte nelle ricariche per la sigaretta elettronica e che quindi ci possano essere delle contaminazioni dovute a materie prime non sicure, di scarsa qualità o tossiche.
L’Italia si è mossa per tempo per evitare questo problema emanando nel 2013 una prima disposizione affinché fossero indicate eventuali sostanze tossiche, rinforzata da due direttive europee, una del 2013 e l’altra del 2014, che dispongono specificamente che sulla confezione e nel foglio illustrativo debbano essere indicate le materie prime, di cui il produttore garantisca la qualità e la sicurezza. Inoltre, eventuali tossicità devono essere indicate sull’etichetta. Come per le sigarette, poi, è stato imposto il divieto di vendere sigarette elettroniche e i relativi liquidi ai minori di 16 anni.
Questo sicuramente riduce il rischio di contaminazione dei liquidi da parte delle aziende e potenzialmente anche per coloro che desiderano personalizzare il loro svapo a casa. Difatti, attingendo dalla varietà di proposte delle piattaforme di e-commerce specializzate o dai negozi che vendono e-cig i vaper possono acquistare tutte le componenti con la sicurezza richiesta dall’Unione Europea, per poi combinarli nel modo che preferiscono o addirittura alcuni siti specializzati offrono la possibilità di scelta e procedono essi stessi al confezionamento secondo le indicazioni dell’utente.
– Considerazioni conclusive
Sicuramente questo dibattito circa la dannosità dello svapo non è ancora conclusa e studi più approfonditi sono necessari per accertare gli eventuali rischi di chi fa uso di sigarette elettroniche. Tuttavia, un dato è certo: la sigaretta elettronica è meno tossica di quella tradizionale per alcuni motivi indiscutibili.
Non c’è combustione. Anche qualora il liquido contenga nicotina, questa è semplicemente riscaldata a temperatura molto minore, quindi si evitano tutte le tossine causate dalla combustione, come il catrame. Nel caso, invece, in cui il liquido sia privo di nicotina, il problema non si pone neanche.
Non esiste il problema del fumo passivo. Se il fumo che viene fuori dalla combustione di tabacco è tossico anche per quelli che stanno intorno a chi fuma, così non è per le e-cig, che rilasciano un vapore innocuo.
In definitiva, per molti stati la sigaretta elettronica ha permesso di implementare dei programmi antifumo, con grandi risultati. In attesa di dati certi sulla dannosità, la sigaretta elettronica si è rivelata una valida ed efficace alternativa a quella tradizionale, rispetto alla quale, poi, ha dimostrato essere meno tossica e nociva.