Come si trasformano le nostre emozioni e il nostro benessere psicologico attraverso le diverse fasi della vita?
Avete mai provato a soffermarvi in particolar modo sul ruolo che le festività e le ricorrenze giocano nel modellare i nostri stati d’animo?
Ma andiamo con ordine…
Neonati e prima infanzia: le basi emotive
Nei primissimi mesi di vita i neonati sperimentano emozioni essenzialmente legate ai loro bisogni fisiologici primari. Pianto, sorriso, rabbia e paura sono le reazioni emotive più evidenti, attraverso le quali il bambino comunica il suo stato di benessere o malessere. È in questa fase che si gettano le fondamenta dello sviluppo emotivo.
Già a partire dai 6 mesi il bambino è in grado di riconoscere le espressioni facciali e i toni della voce dei suoi caregiver, imparando progressivamente a modulare le proprie emozioni in base alle risposte che riceve. Le festività, come il Natale o il primo compleanno, diventano così occasioni importanti per rinforzare il legame affettivo e trasmettere sensazioni di gioia e sicurezza.
Infanzia e preadolescenza: l’alfabetizzazione emotiva
Attorno ai 3-4 anni, il bambino è in grado di comprendere e verbalizzare in modo più articolato le proprie emozioni. Paure, rabbia, tristezza, ma anche entusiasmo e felicità, diventano sempre più familiari e gestibili. Le festività, come Halloween o Carnevale, offrono l’opportunità di sperimentare emozioni intense in un contesto ludico e protetto.
Durante la preadolescenza, il ragazzo inizia a confrontarsi con emozioni più complesse, legate all’autostima, all’accettazione dei pari e all’immagine di sé. Le feste e i rituali collettivi, come la Festa della Mamma o la Festa del Papà, possono rappresentare un importante ancoraggio emotivo in questo delicato periodo di cambiamenti.
Adolescenza e giovinezza: la tempesta emotiva
L’adolescenza è senza dubbio una fase caratterizzata da un’intensa turbolenza emotiva. I forti cambiamenti fisici e ormonali, uniti alla ricerca di autonomia e identità, portano il giovane a sperimentare emozioni talvolta contrastanti e difficili da gestire. Rabbia, tristezza, ansia, ma anche entusiasmo e passione, si alternano rapidamente.
Le festività come San Valentino o il Capodanno, possono acuire questi stati d’animo, amplificando la sensazione di solitudine o di inadeguatezza. Allo stesso tempo, però, possono rappresentare preziose occasioni per coltivare relazioni significative e sperimentare una gratificante condivisione emotiva.
Età adulta: la stabilizzazione emotiva
Nell’età adulta, le persone tendono generalmente a raggiungere una maggiore stabilità emotiva. Le emozioni diventano più bilanciate e gestibili, grazie all’acquisizione di strategie di regolazione più efficaci. Gioie, dolori, paure e speranze coesistono in modo più armonico.
Le festività in questa fase possono assumere un valore più riflessivo e introspettivo. Il Natale, ad esempio, può evocare ricordi dell’infanzia e stimolare emozioni legate alla famiglia e alle tradizioni o, allo stesso tempo, può far emergere anche sentimenti di nostalgia o di isolamento portando la persona a soffrire, in termini psicologici, della poco conosciuta sindrome del Grinch dove non si odia il Natale in quanto festività, ma ciò che esso rappresenta per noi e che può essere curata con un percorso di psicoterapia e con i gruppi di crescita personale.
Quarta età: la saggezza emotiva
Nell’ultima fase della vita, l’anziano spesso raggiunge una notevole maturità emotiva. Le emozioni, seppur talvolta più fragili a causa di declini fisici e cognitivi, sono generalmente più equilibrate e accettate. Gratitudine, serenità, ma anche malinconia e paura della perdita, convivono in modo più consapevole.
Le festività e le ricorrenze, come la Festa dei Nonni o la Festa dell’Anziano, acquisiscono un significato profondo per gli ultra-settantenni. Rappresentano preziose occasioni di condivisione, di ricordo e di trasmissione di valori alle generazioni più giovani.
Il ruolo delle festività nella regolazione emotiva
Come abbiamo visto, le festività e le ricorrenze hanno un impatto significativo sul nostro benessere emotivo, a tutte le età. Esse offrono infatti molteplici benefici:
- Rafforzamento dei legami sociali e familiari: Le feste sono momenti di condivisione e di prossimità con le persone care, che rinforzano il senso di appartenenza e di supporto.
- Creazione di routine e prevedibilità: La ricorrenza ciclica delle festività offre un ancoraggio temporale rassicurante, che contribuisce a dare ordine e stabilità emotiva.
- Stimolazione della nostalgia e della reminiscenza: I ricordi e le emozioni legate alle feste passate possono evocare un piacevole senso di continuità e di appartenenza.
- Promozione di emozioni positive: Le festività sono spesso associate a sensazioni di gioia, gratitudine e serenità, che hanno un impatto benefico sul nostro benessere psicologico.
- Possibilità di espressione emotiva: Feste e ricorrenze offrono contesti socialmente appropriati per manifestare apertamente le proprie emozioni, senza doverne provare vergogna o imbarazzo.
Come abbiamo capito le nostre emozioni e il nostro equilibrio psicologico attraversano profonde trasformazioni nel corso della vita, ma le festività e le ricorrenze rappresentano preziosi punti di ancoraggio che contribuiscono a plasmare la nostra evoluzione emotiva. Comprendere questo legame può aiutarci a trarre il massimo beneficio dalle feste e a coltivarle come risorse per il nostro benessere.