Presso la libreria “Mondo libri” il giorno 16 maggio C.A. è stata presentata La Silloge “Fra le cose che non dimenticherò mai” del poeta Bruno Aurisicchio, voce recitante, dott. Armando Merenda, relatrice la Direttrice di Tgyou 24 Anna Sciacovelli.
Il poeta Bruno Aurisicchio docente, scrittore, autore di numerose Sillogi e di circa venti volumi di poesia noto Professore dell’ Università “Aldo Moro” di Bari al suo attivo libri di cultura Pedagogica, saggi e Articoli di sperimentazioni didattiche.
Questa in sintesi, la presentazione della poetica del Prof. Bruno Aurisicchio.
“Questa sottile e costante ricerca, del poeta Bruno Aurisicchio, può condurre a critiche, negazioni, mutamenti, delle valutazioni tradizionali, perché frutto di una sentita, autentica e libera variazione, di una vita. Certo non si può ignorare l’intero patrimonio genetico, spirituale e morale, che l’uomo ha accumulato nel tempo. Alla mente, allora, si affollano molti ricordi sbiaditi dimenticati perduti nel vortice dell’esistenza stessa, ma vi sono episodi, amori che non si dimenticano mai e spesso, anche senza volerlo riaffioreranno alla Memoria. Il fine dicitore dott. Armando Merenda leggerà
“Il gabbiano infelice”.
Le notti insonni pesano, e lo scrittore-poeta, Bruno Aurisicchio, nella sua opera poetica parla di estenuanti attese, mentre l’autunno si tinge di vermiglio, lui nota l’indifferenza del mondo e spera in giorni migliori. Nelle pieghe del proprio cuore, prova solo dolore, dopo che le tempeste di una vita sprecata nella vana attesa di un aiuto, dopo che un’onda procellosa, ha fatto inabissare l’ultima barca, sua unica e sola ancora di salvezza.
“Una notte senza sonno”.
Poi un giorno, scopre un’amara verità che lo debilita, una scoperta, che lo lascia senza parole, è la sconcertante, strana e inaspettata visione, della propria immagine, riflessa nello specchio. Quasi una costernazione la sua, che nota per la prima volta e si sofferma con angoscia a rimirare le mille rughe del proprio corpo, chiedendosi silenziosamente ma quando sono comparse, come si sono formate e dallo specchio il tempo che lo deride.
”Le mie Rughe”.
Supera questo momento, di conoscenza del proprio fisico, con la saggezza della sua età, accettando la realtà della vita, esprimendo con amore e saggezza, le sue rime, che non desiderando chiuderle in un forziere e lasciarle morire per secoli a marcire oppure accessibili soltanto a pochi iniziati.
L’arte poetica, può essere paragonata al brano di un eccelso compositore, per l’equilibrio, la simmetria, la chiarezza, l’eleganza della parola, produce in chi lo ascolta una costante serenità, melodica, perché la parola, accarezza, culla, ondeggia, come la giusta l’affabulazione di un discorso eccelso.
“Stalattiti di pietra”.
La saggezza, è per la vita e nella stessa, deve essere compresa e fatta valere. Ogni essere umano nel proprio ambito, anche se modesto, deve sapere e comprendere il valore della vita e viverla con serenità e fiducia in se stesso e negli altri.
Come un soldato, reduce da una guerra di cuore, sopravvive all’amore negato, così Bruno, riesce a enunciare il proprio amore per la vita, con una poetica d’altri tempi, senza per questo negare il sottilissimo legame, che lo sorregge, nella quasi invisibile ed evanescente dignità della vita.
Nel continuo marasma del vivere, dove spesso la saggezza è ignorata, ritroviamo, una sottile e tenue possibilità, di rivivere attraverso un legame, il tram, tram, della quotidianità. Il suo cuore riesce a perdonare gli altri e se stesso.
“ Il Perdono ”.
Sottile e invivibile è la quotidianità, coinvolge l’uomo, in una rete di circostanze positive o negative della vita stessa. Oggi, la saggezza sapientemente ignorata o negata, resta come un relitto del passato, quasi un atto d’ipocrisia, uguale al camuffamento, della vera natura dell’uomo.
L’ostentato moralismo, non fa altro che reprimere istinti o esigenze spontanee dell’essere umano e gli impediscono di realizzarsi, e di esprimersi nella sua vera natura. Donare agli altri il personale vissuto, le conoscenze di una vita attiva pronta ad annullarsi pur di rendere felici gli altri.
“Ti Darò”.
Le poesie di Bruno Aurisicchio, sono sinfonie, slanci della passione e altre esigenze dello spirito, alle quali l’autore, riesce a dare un tono molto più ampio di un semplice memoriale, le sue sono poesie pure, che ben si coniugano, esternando il suo “Cuore e Amore”.
Anna Sciacovelli