Dopo il 2008, con l’entrata in vigore della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, per molte categorie è diventato indispensabile indossare scarpe antinfortunistiche di alta qualità. Non si tratta solamente del rispetto di una legge nazionale, ma di uno strumento di protezione dai moltissimi incidenti e danni che possono capitare sui luoghi di lavoro.
Se sei alla ricerca di un nuovo paio di calzature, oltre alla nostra guida, ti consigliamo la lettura di questo articolo di approfondimento sulla classificazione delle scarpe antinfortunistiche.
Il tipo
La prima lettera che identifica il modello della scarpa antinfortunistica è una S, seguita da un codice I o II. Corrispondono a:
- I: con tomaia e struttura in cuoio
- II: con tomaia e struttura in polimero plastico o materiali affini; si tratta di calzature impermeabili e con suola antiscivolo, consigliate per chi lavora in ambienti umidi, con presenza di acqua, fango o liquidi generici
Le caratteristiche aggiuntive
Dopo il numero I o II è sempre presente una sigla, che identifica le caratteristiche aggiuntive della scarpa. Vediamo insieme quali sono quelle attualmente in uso:
- P: indica una suola che impedisce la perforazione, per esempio su lamiere o chiodi
- E: indica una suola che assorbe i colpi nella zona del tallone, perfetta per chi lavora in ambienti instabili e con terreno impervio
- M: indica una tomaia che protegge il metatarso e le dita
- A: indica una scarpa che evita l’accumularsi nel corpo di cariche elettrostatiche
- C: indica una scarpa che isola in modo particolarmente efficace dalla corrente elettrica
- WR: “water resistant”, cioè una scarpa impermeabile
- WRU: indica una tomaia che resiste all’acqua e alla perforazione dall’alto, per esempio a causa della caduta di oggetti
- CI: indica una scarpa che isola dal freddo, ideale per chi lavora all’aperto
- HI: indica una scarpa che isola dal calore, ideale per gli impieghi in ambienti ad alte temperature come le fonderie
- HRO: indica una scarpa che resiste ad un calore massimo di 300 gradi per non meno di un minuto
- AN: una calzatura che protegge malleolo e caviglia
- CR: una calzatura rinforzata che evita i tagli della tomaia
- FO: una calzatura che resiste alla presenza di idrocarburi
- SRA: una scarpa antiscivolo su ceramiche e detergenti
- SRB: una scarpa antiscivolo sugli acciai e la glicerina
- SRC: una scarpa che unisce l’antiscivolo SRA e SRB
Come scegliere il tipo?
La legge prescrive che per ogni ambiente di lavoro e impiego si debbano adottare specifiche protezioni. Facciamo qualche esempio:
- Le scarpe SB vengono usate da baristi e impiegati in aziende alimentari.
- Le S1 vengono scelte da falegnami, magazzinieri, elettricisti (solamente se prive di parti metalliche e in materiale che interrompe la conduzione elettrica). Anche gli idraulici le utilizzano, scegliendo modelli impermeabili e antiscivolo.
- Le scarpe S3 possono essere alte fino alla caviglia e vengono suggerite per chi fa lavori in cui si cammina su superfici instabili o accidentate. Se si lavora all’esterno è necessario che siano isolanti anche contro l’umidità e il freddo.
- Tutte le scarpe S1-2-3 possono essere dotate di caratteristica HRO, cioè di resistenza estrema al calore. Si usano in aziende metallurgiche, dove si maneggiano materiali e strumenti bollenti
- Le scarpe S5 sono dotate di una lamina antiperforazione, indicata per chi lavora in cantieri con presenza di chiodi a terra, calcinacci o lamiere spigolose